Presidente interviene per prima volta dopo incursione a dapchi
Roma, 1 mar. - Per la prima volta, dopo una settimana di confusione, smentite e incertezze, il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha ammesso che le oltre cento studentesse scomparse dal villaggio di Dapchi sono state "rapite".
Il capo di Stato e' tornato sull'episodio incontrando ad Abuja una delegazione di ex ostaggi di Boko Haram, il gruppo islamista responsabile dell'incursione di lunedi' scorso. "Ho chiesto alle forze di sicurezza - ha detto Buhari - che tutte le persone rapite, comprese le ragazze di Dapchi, siano liberate".
All'appello mancherebbero 111 ragazze. Il loro sequestro, avvenuto nello Stato di Yobe, ricorda quello della notte tra il 14 e il 15 aprile 2014: allora un commando di Boko Haram porto' via 276 liceali dalla cittadina di Chibok, alimentando un movimento internazionale di protesta, Bring Back Our Girls, "riportateci le nostre ragazze".
L'incursione e il rapimento della settimana scorsa sono un colpo per Buhari anche su un piano politico: nel 2015 il presidente era stato eletto grazie alle promesse di sconfiggere Boko Haram.
(Red/ Dire)