Presidente vescovi: commessi delitti nei confronti di minori
Roma, 24 mag. - "Abbiamo visto con chiarezza" che "la vita dei vescovi e dei sacerdoti non sempre cammina per le strade del Vangelo. Noi ci siamo discostati da esse con i nostri errori e, cio' che e' piu' grave, per il fatto che sono stati commessi delitti come abusi sui minori". Si esprime cosi' il presidente della Conferenza episcopale cilena (Cech), mons. Santiago Silva Retamales, vescovo castrense del Cile, in un editoriale pubblicato sul sito della Cech.
Nell'articolo mons. Silva rivolge ancora richiesta di perdono, chiedendo con forza che i delitti sui minori vengano denunciati alla giustizia, perche' la Chiesa "non e' un luogo nel quale delinquere".
Ribadisce l'importanza della riparazione delle vittime "in giustizia e misericordia". E scrive che quando i vescovi hanno parlato di "vergogna" lo hanno fatto con sincerita', "poiche' la Chiesa non e' stata costituita da Gesu' per creare un danno, e un danno di tale grandezza".
Mons. Silva si rende conto "che molti non danno credito al perdono che chiediamo e al dolore che esprimiamo, dato che non recupereremo la fiducia un giorno per un altro". La volonta' di voltare pagina andra' dimostrata "con concrete azioni riparatorie". Riflette infatti il presidente della Cech: "A cosa servono le buone intenzioni se tutto prosegue come prima? In virtu' del valore della conversione personale e pastorale, centrale nella predicazione di Gesu', e' dovere di tutti, e in particolare dei vescovi, animare un progetto intenso ed esteso di rinnovamento ecclesiale".
(Red/ Dire)