Rapporto accusa: Kiir e ribelli non fanno abbastanza per pace
Roma, 17 mag. - Il Sud Sudan potrebbe essere colpito da nuove sanzioni economiche da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, misure pensate come strumento di pressione affinche' si metta fine alla guerra civile.
A spingere per la decisione del Consiglio, riunitosi in settimana, le conclusioni di un rapporto del sottosegretario generale delle Nazioni Unite per le operazioni di mantenimento della pace, Jean-Pierre Lacroix, secondo cui le parti coinvolte nel conflitto non starebbero facilitando il raggiungimento di una tregua, nonostante gli sforzi di mediazione compiuti dall'Autorita' intergovernativa per lo sviluppo (Igad), il blocco regionale di cui il Sud Sudan e' membro. Il leader dei rispettivi schieramenti rivali "restano divisi sulla questione", si legge nel rapporto.
Lacroix ha anche denunciato l'aumento dei casi di violenze sessuali e di aggressioni a danno degli operatori e dello staff delle agenzie umanitarie. "Dobbiamo intervenire, e rapidamente, per determinare i responsabili di questi abusi e violazioni, per porre fine a questi odiose vicende una volta per tutte", ha detto il dirigente dell'Onu.
Anche l'Unione europea ha avvertito che intraprendera' la strada delle sanzioni economiche se il processo di pace dovesse fallire.
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha colpito con le sanzioni sei esponenti delle forze armate nel 2015, poiche' ritenuti responsabili dello scoppio del conflitto e per i crimini di guerra e contro l'umanita'.
Ottenuta l'indipendenza dal Sudan nel 2011, il Sud Sudan nel 2013 e' sprofondato nel conflitto a causa della rivalita' tra il presidente Salva Kiir e il suo vice, Riek Machar. Da allora migliaia di persone sono state uccise e milioni sono state costrette a lasciare le loro case.
(Red/ Dire)