Roma, 26 lug. - "Per gli oppositori e' l'ora piu' buia, non possiamo lasciarli soli proprio adesso": a parlare con l'agenzia 'Dire' e' Matteo Angioli, della presidenza del Partito radicale transnazionale, in missione per monitorare le elezioni di domenica in Cambogia.
Un appuntamento senza sorprese sul piano dei risultati, questo l'assunto, ma importante per ribadire un impegno per lo stato di diritto e le liberta' democratiche.
"Alle elezioni l'opposizione semplicemente non ci sara'" premette Angioli, ricordando la sentenza con la quale a novembre l'Alta corte di Phnom Pehn ha messo fuorilegge il Partito cambogiano di salvezza nazionale (Cnrp). La stretta sarebbe stata ordinata dal primo ministro Hun Sen, al potere da oltre 30 anni, dopo l'avanzata degli oppositori alle elezioni politiche del 2013 e poi alle amministrative del 2017. Secondo Angioli, "il capo del governo ha sostenuto che la Cambogia sarebbe diventata 'il paradiso dei partiti' ma la verita' e' che domenica si trovera' di fronte solo formazioni fantoccio, che non costituiscono alcuna vera alternativa".
Alla 'Dire' Angioli risponde dalla capitale thailandese Bangkok, dove sta incontrando esponenti della societa' civile e del Cnrp costretti a lasciare il loro Paese. "Leader come Sam Rainsy e Kem Sokha sono da anni membri del Partito radicale" sottolinea il dirigente. Convinto della necessita' di un nuovo impegno sia a livello italiano che europeo, a partire dagli aiuti allo sviluppo, garantiti finora nella forma di esenzioni doganali nei confronti di prodotti di esportazione come il riso.
Secondo Angioli, che a Bangkok sara' raggiunto in settimana dal senatore Roberto Rampi, bisogna ripensare e ricalibrare questo sostegno. "La linea e' quella tradizionale di Marco Pannella e dei Radicali" spiega il dirigente: "Gli aiuti debbono accompagnarsi allo sviluppo democratico del Paese che li riceve".
(Red/ Dire)