Attivisti Karapatan contro governo Duterte: Esecuzioni sommarie
Roma, 28 giu. - Le Filippine devono essere espulse dal Consiglio Onu per i diritti umani, che deve anche avviare un'inchiesta indipendente per far luce sulle uccisioni extragiudiziali commesse dalle autorita' di Manila: a chiederlo e' la ong filippina 'Karapatan', alleanza per i diritti civili secondo la quale la "guerra alla droga" del governo del presidente Rodrigo Duterte avrebbe causato la morte di migliaia di civili in tutto il Paese.
Il segretario generale dell'ong, Cristina Palabay, stando alle fonti locali, non solo ha puntato il dito contro "l'ostinato rifiuto dell'amministrazione Duterte di riconoscere le proprie responsabilita' nelle numerose uccisioni e violazioni dei diritti civili" dei cittadini, nell'ambito delle operazioni anti-droga, ma ha accusato Manila anche di "attacchi ai difensori dei diritti umani". Quindi ha concluso: "E' paradossale che proprio le Filippine occupino la vicepresidenza del Consiglio".
Il 19 giugno un gruppo di 38 Paesi guidati dall'Islanda hanno siglato un comunicato congiunto nel quale hanno chiesto alle autorita' di Manila di porre fine alle violente operazioni anti-droga e incoraggiato l'invio di una missione di osservatori, nonche' l'apertura di un'inchiesta.
Nel 2016, una volta eletto presidente, Duterte ha lanciato una campagna contro la criminalita' organizzata legata al narcotraffico. Da allora polizia ed esercito sono accusati da piu' parti di uso eccessivo della forza, arresti arbitrari e oltre 7mila uccisioni extragiudiziali ai danni di civili sospettati di attivita' illecite. Secondo i difensori dei diritti umani, stretta repressiva e abusi non risparmierebbero neanche i minori.
(Red/ Dire)