Roma, 28 giu. - Doveva essere una conferenza ministeriale ma e' stata ridotta a un incontro a porte chiuse; e la riunione sullo Yemen iniziata oggi a Parigi, secondo osservatori e ong, e' gia' "imbarazzante".
"Sono costernato, e' una non-conferenza umanitaria. La questione principale e' la situazione catastrofica che vive la popolazione civile yemenita, ma non ci sara' nessuno per rappresentarla" ha detto ai microfoni di 'Radio France Internationale' ('Rfi') il deputato di En Marche Sebastien Nadot. "La credibilita' e' intaccata da tutte le ombre sul ruolo della Francia dall'inizio del conflitto in Yemen, dalle vendite di armi all'assistenza agli Emirati Arabi Uniti e all'Arabia Saudita. Ci mettiamo in una posizione dove sembriamo prendere parte, pur senza indicarlo chiaramente".
Gia' da alcune settimane, 27 organizzazioni non governative yemenite e internazionali, avevano preso le distanze dell'incontro: "Siamo preoccupati - avevano denunciato in una nota - rispetto alla credibilita' di un evento umanitario sullo Yemen organizzato insieme all'Arabia Saudita".
La settimana scorsa, i combattimenti a Hodeida hanno aperto una nuova pagina nel conflitto che dura dal 2014 e in cui il governo, sostenuto da una coalizione a guida saudita, si oppone alla ribellione della minoranza sciita houti. A denunciare la gravita' delle violenze a Hodeida e' Anne He'ry di Handicap International, che insieme ad altre 14 ong ha lanciato un appello perche' la Francia condanni i bombardamenti sulla citta' e riveda le sue politiche sulla vendita di armi.
"Gli attacchi su Hodeida fanno temere un vero e proprio disastro umanitario" dice He'ry in un videomessaggio diffuso oggi. "Da una parte per i 600mila civili che sono intrappolati a Hodeida ma anche per l'insieme del territorio yemenita, perche' il porto di Hodeida e' un polmone economico per il Paese; il 70 per cento dei beni transita da qui, compresi gli aiuti umanitari, i medicinali, il carburante, gli alimenti".
Dall'inizio del conflitto, calcola He'ry, in Yemen ci sono stati 16mila raid aerei e la meta' delle infrastrutture sono state distrutte.
(Red/ Dire)