Ue, Londra se ne va. Eurodeputati pronti a ridistribuire seggi Uk
L'Italia ne otterrebbe tre, si passerebbe da 751 a 701
Roma, 20 giu. - Gli eurodeputati vogliono ridurre da 751 a 705 il numero dei seggi, dopo le elezioni del 2019 e in vista dell'uscita del Regno Unito, che al momento occupa 73 scranni. Questa la proposta approvata dalla plenaria, che prevede anche di mantenere "in riserva" 43 seggi dei 73 dei britannici, in vista di un eventuale allargamento dell'Ue. I restanti 27 seggi, si legge in una nota, saranno ripartiti tra 14 Paesi sottorappresentati, tra cui l'Italia, a cui toccherebbero tre seggi in piu', passando da 73 a 76.
La riorganizzazione della composizione dell'emiciclo attende ora il via libera formale dei leader dell'Ue, nel corso del Vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno, tuttavia non scattera' -hanno tenuto a precisare gli eurodeputati nel testo finale - nel caso in cui il Regno Unito non uscira' effettivamente dell'Ue.
Secondo il trattato sull'Unione europea, il Parlamento europeo non puo' essere composto da oltre 750 membri piu' il presidente, e ogni Stato puo' vantare da un minimo di sei a un massimo di 96 rappresentanti. Inoltre, l'assegnazione dei seggi deve riflettere l'evoluzione demografica nei Paesi dell'Unione europea.
"La composizione del Parlamento europeo e' la massima espressione della volonta' dei cittadini europei. Per questo e' importante che la rappresentanza dei cittadini sia equa, obiettiva e in linea con il diritto comunitario", il commento della co-relatrice polacca Danuta Hubner (Ppe).
Il co-relatore portoghese Pedro Silva Pereira (S&D) ha aggiunto: "L'approvazione definitiva della nuova composizione del Parlamento europeo e' il lieto fine di un processo molto impegnativo. Abbiamo motivi per essere soddisfatti del risultato finale: un'assegnazione piu' equa dei seggi, finalmente conforme al trattato di Lisbona e al principio di proporzionalita' decrescente".
(Red/ Dire)
|