Studio su riforma che prevede ridistribuzione 30% appezzamenti
Roma, 21 giu. - La ridistribuzione delle terre? In Sudafrica ora la chiede perfino la Banca mondiale, che la definisce necessaria non solo per rimediare alle ingiustizie dell'apartheid ma anche per rimuovere un ostacolo allo sviluppo economico.
Nello studio, pubblicato questo mese, si chiede di attuare la riforma anzitutto per "ridurre la poverta'". Secondo il direttore della Banca mondiale per il Sudafrica, Paul Noumba Um, "la struttura economica dell'era dell'apartheid resta in piedi nonostante la democratizzazione". Secondo il responsabile, "la riforma agraria e' parte del tentativo di affrontare l'eredita' del segregazionismo" e il governo di Pretoria "ha fissato da tempo l'obiettivo di ridistribuire il 30 per cento delle terre alle comunita' diseredate".
Dell'argomento, delicato e sentito in Sudafrica, si era ripreso a parlare a inizio anno. L'African National Congress (Anc), il partito al potere dalla fine dell'apartheid, aveva infatti rilanciato l'impegno per la riforma sostenendo una mozione parlamentare.
(Red/ Dire)