Corte Cassazione riconosce principio giurisdizione universale
Roma, 14 giu. - La Corte di Cassazione argentina ha accolto la richiesta dei familiari di due vittime del regime spagnolo di Francisco Franco di avviare un'inchiesta su presunti crimini contro l'umanita', riconoscendo il principio di "giurisdizione universale".
I richiedenti si erano gia' visti respinta l'istanza da parte di un tribunale, da cui la decisione di ricorrere.
La Cassazione ha autorizzato cosi' l'apertura di un'inchiesta sull'uccisione di Jose Salmeron Cespedes e Adolfo Munoz de Bustillo. Stando a fonti di stampa concordanti, il primo era un agente di polizia che perse la vita in seguito al colpo di stato di Franco. L'uomo, rimasto fedele alla repubblica, fu prima torturato e poi giustiziato. La vicenda si svolse tuttavia a Tetouan, in Marocco, all'epoca ancora parte del protettorato spagnolo. Il nipote ha inoltre chiesto di riavere le spoglie del nonno, che potrebbero trovarsi nel cimitero europeo.
La seconda vittima, Adolfo Munoz de Bustillo, aveva 16 anni quando nel 1978 fu colpito a morte dalla polizia di Barcellona nei disordini che seguirono la morte di Franco e la transizione verso la Repubblica.
L'Argentina e' l'unico Paese al mondo a prevedere un istituto giuridico - la 'querella argentina' - specifico per perseguire i colpevoli di crimini contro l'umanita' e persecuzioni avvenuti negli anni della dittatura spagnola, dal 1939 al 1977, attraverso il principio della "giustizia universale".
I casi erano stati respinti perche' il primo e' avvenuto in territorio ormai appartenente a uno Stato terzo - il Marocco - mentre il secondo e' avvenuto dopo la fine del regime franchista. Ma per il giudice della Corte di Cassazione, i reati commessi sono comunque avvenuti per effetto della dittatura, a prescindere dal luogo e dal periodo.
(Red/ Dire)