Solidarieta' social e sostegno dei colleghi dopo minacce di morte
Roma, 7 giu. - Solidarieta' sui social e sostegno dei colleghi per Anas Aremeyaw Anas, giornalista investigativo sotto copertura, maschere di silicone e decine di volti differenti stile Diabolik.
In Ghana di lui si sta parlando anche per le minacce di un deputato del partito di governo, alla vigilia della prima pubblica di un documentario-inchiesta che ha svelato casi di corruzione e condotto ad arresti ai vertici della federazione calcistica.
Ad attaccare il cronista, noto anche all'estero per gli scoop e per il fatto di non mostrare mai il volto in pubblico, e' stato Kennedy Agyapong. In un'intervista all'emittente 'Adom Fm', il deputato ha sostenuto che Anas si e' arricchito grazie alle inchieste evadendo il fisco e intascando tangenti. Come se non bastasse, Agyapong ha pubblicato immagini di quello che sarebbe il volto del giornalista, invitando i suoi connazionali ad aggredirlo.
In difesa di Anas si e' schierata l'Associazione dei giornalisti del Ghana. A sostenerlo poi gli attivisti social di #IamAnas, una campagna di sensibilizzazione con tanto di autoscatti mascherati.
L'inchiesta sulla federazione calcistica ha gia' portato all'arresto di Kwesi Nyantakyi, boss del pallone nazionale nonche' vice-presidente della Confederazione calcistica africana (Caf). La prima del documentario, intitolato 'Number 12', e' in programma ad Accra domani sera.
(Red/ Dire)