(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 18 gen. - I membri della minoranza musulmana nel nord-est della Grecia d'ora in poi potranno scegliere tra il diritto ordinario dello Stato oppure la sharia, la legge islamica, in ambito di diritto di famiglia.
Nella regione storica della Tracia i musulmani dovevano infatti ricorrere al mufti - un giureconsulto islamico, incaricato di interpretare la sharia e formulare pareri - per dirimere questioni legate a matrimonio, divorzio, alimenti e affidamento dei figli, successione o anche liti tra coniugi. Tale "eccezione" fu introdotta nel Trattato di Pace di Losanna del 1923, seguito alla Prima guerra mondiale: ponendo fine all'Impero Ottomano, il testo ridefiniva i confini con la Turchia e fissava prerogative e diritti delle diverse minoranze etnico-religiose, tra cui anche quelle che abitavano la Tracia, regione storica divisa tra Grecia, Turchia e Bulgaria.
Come riporta la stampa internazionale, Atene ha valutato che fosse tempo di interrompere questa pratica, giudicandola discriminatoria per una parte della popolazione, che si trovava cosi' esclusa dalle leggi ma anche dalle riforme previste in materia dall'ordinamento dello Stato.
Lo stesso premier Alexis Tsipras ha spiegato che la misura "concede l'uguaglianza davanti alla legge a tutti i greci, nel rispetto delle caratteristiche di tale minoranza". Secondo la stampa il governo Tsipras avrebbe inoltre evitato una condanna da parte della Corte europea per i diritti umani (Cedu), dopo una vicenda avvenuta a Komotiní: una donna rimasta vedova ha presentato ricorso alla Cedu per una questione di eredita'. Una volta scomparso il marito infatti, le cognate hanno presentato richiesta a un giudice ordinario affinche' affidasse la gestione della successione dell'uomo a un mufti, richiesta che il giudice ha accolto, spingendo la moglie ad adire ai magistrati della Cedu.
Il caso non solo ha sollevato clamore, ma ha fatto prevedere una condanna certa per il governo ellenico. Le associazioni per i diritti delle donne da tempo si battono in Grecia per tutelare le donne della Tracia, che subirebbero discriminazioni non solo in tema di eredita', ma anche di alimenti e di affidamento dei figli.
La legge islamica, frutto dell'interpretazione del Corano e dalle altre scritture sacre dell'islam, resta tuttavia valida qualora gli sposi la preferiscano: e' sufficiente che firmino un documento di fronte a un rappresentante legale.
(Red/ Dire)