(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 11 gen. - "La pace non si costruisce come affermazione del potere del vincitore sul vinto", e "si consolida quando le nazioni possono confrontarsi in un clima di parita'". Sono i due "moniti" tratti dalla lezione della prima guerra mondiale, "che purtroppo l'umanita' non seppe comprendere immediatamente, giungendo nell'arco di un ventennio a combattere un nuovo conflitto ancor piu' devastante del precedente". A citare la Grande Guerra e' stato il Papa, nel suo quinto discorso al Corpo diplomatico, in cui a proposito del centenario della prima guerra mondiale, che ricorre quest'anno, ha affermato che "vincere non significa mai umiliare l'avversario sconfitto".
"Non e' la legge del timore che dissuade da future aggressioni, bensi' la forza della ragionevolezza mite che sprona al dialogo e alla reciproca comprensione per sanare le differenze", il primo monito della Grande guerra, da cui deriva il secondo: "La pace si consolida quando le Nazioni possono confrontarsi in un clima di parita'". "Lo intui' un secolo fa - proprio in questa data - l'allora presidente statunitense Thomas Woodrow Wilson, allorche' propose l'istituzione di una associazione generale delle Nazioni intesa a promuovere per tutti gli Stati, grandi e piccoli indistintamente, mutue garanzie d'indipendenza e di integrita' territoriale", la citazione di Francesco, secondo il quale "si gettarono cosi' idealmente le basi di quella diplomazia multilaterale, che e' andata acquisendo nel corso degli anni un ruolo e un'influenza crescente in seno all'intera comunita' internazionale".
"Anche i rapporti fra le nazioni, come i rapporti umani, vanno regolati nella verita', nella giustizia, nella solidarieta' operante, nella liberta'", ha puntualizzato il Papa: cio' comporta "il principio che tutte le comunita' politiche sono uguali per dignita' di natura, come pure il riconoscimento dei vicendevoli diritti, unitamente all'adempimento dei rispettivi doveri".
All'inizio del suo discorso, Francesco ha citato i viaggi internazionali dell'anno appena trascorso: Egitto, Portogallo, Colombia, Myanmar e Bangladesh.
(Red/ Dire)