Media: Gesto di rottura rispetto all'epoca del regime Jammeh
Roma, 22 feb. - Il presidente Adama Barrow ha annunciato che intende abolire la pena di morte in Gambia, e intanto in attesa della legge, sospende le esecuzioni capitali, tenendo cosi' fede agli impegni presi lo scorso anno con la firma del Trattato delle Nazioni Unite contro la pena capitale.
E lo ha fatto nel suo discorso di ieri alla nazione, giornata in cui cadeva il 53esimo anniversario dell'indipendenza del Paese dalla Gran Bretagna. Secondo la stampa internazionale, il gesto di Barrow mira a dimostrare che il paese si vuole allineare agli standard internazionali sui diritti umani, segnando quindi una svolta decisa rispetto al regime autoritario del suo predecessore, Yahya Jammeh, al potere per 21 anni interrotti. In quel periodo il Gambia si era attirato molte critiche a livello internazionale per abusi e violenze dei diritti umani. Ad esempio, fece molta eco nel 2012 la notizia di nove prigionieri giustiziati da un plotone di esecuzione.
Barrow a inizio gennaio ha anche riportato il Gambia nel Commonwealth, organizzazione abbandonata da Jammeh cinque anni fa poiche' ritenuta "un'istituzione neocolonialista".
Molti paesi africani stanno lentamente abbandonando le esecuzioni capitali: secondo Amnesty International nel 2016, il boia e' intervenuto in 22 occasioni, rispetto alle 43 dell'anno precedente.
Tuttavia, e' proprio di stamani la notizia di un uomo impiccato in Botswana per un duplice omicidio risalente al 2010. Come ricorda 'Africa News', erano due anni che le autorita' non eseguivano una condanna in Botswana, unico paese dell'Africa meridionale a non aver abolito tale pratica.
(Red/ Dire)