Nel 2017 atterrati e ripartiti da snodi chiave 4.500 voli privati
Bogota', 15 feb. - Il narcojet e' il nuovo mezzo usato per il traffico di cocaina. Sono veloci e comodi, non sono di proprieta' diretta dei narcotrafficanti che li noleggiano per cifre molto elevate, possono atterrare praticamente ovunque in piccoli aeroporti e soprattutto, grazie alla complicita' di una rete di fiancheggiatori che lavorano nei piccoli scali, garantiscono il risultato, l'arrivo della polvere bianca sui mercati stranieri.
Insospettiti dall'aumento del traffico aereo privato, gli investigatori delle agenzie antidroga straniere hanno iniziato a indagare insieme alla Policia nacional colombiana sull'aumento di questo fenomeno che ha visto nell'ultimo anno una vertiginosa crescita dei numeri.
Si stima che in Colombia, primo Paese al mondo per la coltivazione delle piante di coca, nell'ultimo anno siano arrivati e ripartiti almeno 4.500 voli privati di cui molti all'aeroporto della capitale, El Dorado, ma tanti altri giunti a Cartagena, Medellin, Cali e Pereira, le principali citta' dove si concludono gli affari legati alla cocaina.
E' di pochi giorni fa il caso di un charter noleggiato a una compagnia austriaca risultata estranea a ogni azione illegale, che ha caricato a Bogota' circa 500 chili di droga stipati in 17 valigie per un valore di 57 milioni di dollari grazie alla complicita' di alcune persone in aeroporto e a un falso agente che non e' stato pero' arrestato. L'aereo e' stato fatto partire ed e' stato fermato insieme ai suoi cinque occupanti, due spagnoli, due inglesi e un italiano, dalle autorita' inglesi appena atterrati all'aeroporto di Farnborough.
Colpisce l'audacia con cui i signori della droga noleggiano questi aerei, li caricano di coca usando persone incensurate ma ben pagate e pensando di farla franca in uscita e in entrata di ogni Paese. Sembra altrettanto scontato che per un carico che viene intercettato ne riusciranno a passare altrettanti di importi e quantita' superiori. A fine anno sono giunti dal Messico tre jet privati all'aeroporto di Pereira, le 35 persone a bordo sono state fermate e identificate ma rilasciate perche' non c'era nessun indizio a loro carico: a quanto risulta sarebbero stati tutti diretti a una festa con delle colombiane. Eppure le autorita' sono sicure che si tratta di persone legate alla malavita messicana, che in Colombia e' diventata la principale acquirente della pasta di coca. Jalisco - Nueva Generacion, Sinaloa, Los Zetas e los Caballeros Templarios sono alcuni dei cartelli messicani che si trovano ormai nelle principali citta' e regioni colombiane.
A sostegno di quella che ormai e' una certezza arrivano le indagini fiscali delle unita' investigative che hanno rilevato come in alcuni distretti colombiani come la Valle del Cauca, in Antioquia o nel Narino siano aumentati gli investimenti legati a queste organizzazioni messicane insieme alle altre internazionali presenti anche loro in Sudamerica.
Per gli investigatori e' ormai chiaro che i narcotrafficanti internazionali hanno riattivato la rotta degli aerei privati che negli anni '80 usava la mafia per portare in Europa la coca prodotta dal cartello di Medellin. Dopo i metodi piu' strani per far arrivare in buona parte del mondo la cocaina, dai sommergibili agli ovuli ingeriti fino alla coca liquida, ora i narcotrafficanti hanno ripreso le vecchie abitudini, forti del fatto che nella maggior parte dei casi arrivano a destinazione garantendo il risultato nonostante lo stretto controllo delle autorita' di polizia e delle agenzie federali antinarcotici.
(Red/ Dire)