Nella capitale nigerina anche il presidente francese Macron
Roma, 8 feb. - Mancano 156 milioni di euro per rendere operativa la forza congiunta G5 Sahel, costituita da Burkina Faso, Mali, Ciad, Mauritania e Niger con l'obiettivo dichiarato di combattere il terrorismo. Lo ha reso noto il capo di Stato maliano Ibrahim Boubacar Keita, presidente uscente del G5 Sahel, durante un summit tenutosi a Niamey per dare nuovo impulso all'iniziativa.
Al momento, riferisce la stampa internazionale, sui 450 milioni di euro necessari alla messa in funzione della forza comune solo 294 sono stati stanziati.
Al vertice hanno partecipato ieri i capi di Stato dei cinque Paesi membri insieme al presidente francese Emmanuel Macron.
Durante il summit, i leader africani hanno parlato di misure per favorire lo sviluppo e contrastare i problemi che sono alla radice della radicalizzazione delle popolazioni. Tra queste, la soppressione di visti e tasse di transito tra i cinque Paesi, e progetti per la creazione di una compagnia aerea, Air Sahel, e di una rete ferroviaria "trans-saheliana" di circa 6mila chilometri.
Inoltre, all'inizio di questa settimana, il G5 Sahel ha siglato un protocollo d'intesa con le agenzie dell'Onu per l'alimentazione e l'agricoltura (Wfp e Fao) per combattere la fame nei cinque Paesi.
Una nuova conferenza di finanziamento della forza congiunta e' prevista per il 23 febbraio a Bruxelles. Al momento, la Ue ha promesso 50 milioni di euro, la Francia otto, che si tradurranno, si legge sulla stampa di Parigi, in "supporto materiale". I Paesi del G5 hanno previsto lo stanziamento di dieci milioni per ciascuno, mentre l'Arabia Saudita promette cento milioni di dollari (90 milioni di euro circa) e gli Stati Uniti 60 (54 milioni di euro circa).
Positivo il commento di Keita, che alla fine dell'evento ha ceduto la presidenza della forza congiunta al suo omologo nigerino, Mahamadou Issoufou. "Il summit segna una svolta nella costruzione di questa forza e verso l'inizio delle operazioni" ha detto il capo di Stato. Piu' tiepido il parere della stampa africana: 'Maliweb' parla di "mancanza di comunicazione" tra i presidenti, mentre in Guinea 'Ledjely.com' sottolinea che "i summit si susseguono", "le ambizioni sono sempre grandi" ma "i donatori non si smuovono".
(Red/ Dire)