Il vice-ministro degli esteri questa sera a 'Presadiretta'
Roma, 1 feb. - "Solo il 30 per cento dei soldi del Fondo Africa sono contabilizzati come soldi della cooperazione. E non ci sono i 2 milioni e mezzo previsti per le motovedette al governo libico". Risponde cosi' il vice ministro degli Affari esteri e cooperazione internazionale Mario Giro, intervistato da Riccardo Iacona, in merito all'utilizzo dei soldi del Fondo Africa per finanziare la rimessa in efficienza di motovedette del governo libico e addestramento dell'equipaggio. L'intervista, si legge in una nota, andra' in onda nella puntata di 'Presadiretta' "Aiutiamoli a casa loro" lunedi' 29 alle 21.20 su Rai3.
Diverse ong e associazioni avevano posto dubbi sulla legittimita' dell'utilizzo del fondo per questi scopi. La polemica era stata duramente rilanciata dopo la pubblicazione da parte dell'ong Sea Watch di un filmato in cui la milizia libica interveniva in mare per bloccare alcuni migranti in fuga verso l'Europa, con metodi molto violenti. L'Italia e' stata accusata di fornire a quelle milizie uomini e mezzi con cui vengono compiuti interventi come quello segnalato da Sea Watch un filmato in cui la milizia libica interveniva in mare per bloccare alcuni migranti in fuga verso l'Europa, con metodi molto violenti.
Il viceministro chiarisce che i soldi del Fondo Africa, effettivamente utilizzati anche per finanziare la rimessa in efficienza delle motovedette libiche, non verranno comunque conteggiati come fondi della cooperazione allo sviluppo.
Alla domanda "come giudica il fatto che una parte del fondo Africa sia utilizzata per sostenere un caos come quello libico, per la parte militare di quel Paese?" Giro risponde che l'intervento "Per quanto riguarda nello specifico la Libia tutto quanto e' una sabbia mobile. Ci sono 150 milizie in Libia, e dare sostanza, sostegno ad un embrione di governo unitario riconosciuto dalle nazioni unite, e' l'unico strada ma non militare. A prescindere da quello che succedera', perche' l'altra strada e' quella della guerra. Un intervento militare dall'esterno e' il modo migliore per far esplodere tutto".
(Red/ Dire)