Roma, 20 dic. - Sono trascorsi 20 anni da quando, il 13 dicembre 1998, il corpo del giornalista del Burkina Faso Norbert Zongo veniva ritrovato nella sua automobile carbonizzata insieme a quelli di altre tre persone, a un centinaio di chilometri dalla capitale Ouagadougou.
Al momento dell'omicidio, Zongo indagava sulla morte, avvenuta in circostanze non chiare, di David Ouedraogo, l'autista di Francois Compaore', fratello dell'ex presidente Blaise Compaore'.
Il giornalista, direttore del settimanale 'L'Independant', "e' stato assassinato per motivi puramente politici, in quanto praticava un giornalismo d'inchiesta": cosi', nel 1999, concludeva la commissione d'inchiesta indipendente incaricata di investigare sul caso.
Oggi, diverse iniziative della societa' civile sono state organizzate per ricordare la morte del cronista, che segno' la storia del Burkina Faso e apri' una lunga stagione di proteste contro il governo e affinche' venisse fatta luce sul caso.
Il Centro nazionale della stampa Norbert Zongo, un'organizzazione per la liberta' di espressione, ha convocato una marcia per ribadire la volonta' di giustizia. La manifestazione e' stata accompagnata da commemorazioni, riunioni e iniziative simboliche.
E mentre il presidente in carica Roch Kabore' ricorda Zongo via Twitter e ribadisce il suo impegno "per ottenere giustizia sul caso", anche le organizzazioni piu' vicine al giornalista, sentite dalla stampa, si dicono piu' fiduciose di prima.
Questo mese, infatti, la Francia ha dato il via libera all'estradizione di Francois Compaore', sospettato di essere il mandante dell'omicidio.
Secondo Prosper Farama, avvocato della famiglia Zongo intervistato dalla 'Radio France Internationale (Rfi), il fratello dell'ex presidente, mai sentito fino ad oggi dagli inquirenti, potrebbe fornire informazioni risolutive per l'esito delle indagini.
(Red/ Dire)