Il 27 aprile la manifestazione: 1 mln in campi rieducazione
Roma, 26 apr. - A Bruxelles, una manifestazione per attrarre l'attenzione dell'Europa sulla repressione delle persone di etnia uigura da parte del governo cinese.
"Rilasciare tutti gli uiguri in stato di detenzione arbitraria che sono stati incarcerati senza processo", "inviare una delegazione per investigare la situazione sul campo", "rivedere e rafforzare il dialogo futuro tra Ue e Cina sui diritti umani" sono le principali rivendicazioni della protesta lanciata per il prossimo 27 aprile dall'Organizzazione delle Nazioni e dei Popoli Non Rappresentati (Unpo), e dal congresso mondiale degli uiguri.
Gli organizzatori della manifestazione attendono "migliaia di persone" e accusano la comunita' internazionale e l'Unione Europea di essere rimaste "troppo a lungo in silenzio" davanti agli abusi sugli uiguri. Contro quest'etnia, i cui rappresentanti sono in gran parte musulmani, la Cina ha recentemente lanciato una campagna repressiva, motivandola con la necessita' di combattere il terrorismo.
Secondo la nota diffusa dall'Unpo, "un milione di uiguri sono chiusi in 'campi di rieducazione' nel Turkestan orientale". All'inizio di quest'anno, tuttavia, 'Radio Free Asia', testata in lingua uigura finanziata dagli Stati Uniti, parlava di '120mila' detenuti nei campi.
In un report pubblicato alla fine dell'anno scorso, anche l'ong Human Rights Watch aveva parlato di violenze e abusi contro gli uiguri.
L'organizzazione ha denunciato un'operazione di raccolta massiccia e forzata di dati biometrici e informazioni sul Dna prelevato da persone della comunita' uigura. Molti giovani che studiavano all'estero, inoltre, sono stati costretti a fare ritorno in patria, altri sono detenuti in strutture di indottrinamento politico. In Cina si calcola che vivano circa 10 milioni di Uiguri, stanziati prevalentemente nella regione autonoma dello Xinjiang.
(Red/ Dire)