Roma, 19 apr. - "I giornalisti a Malta lavorano nella paura e noi non lo possiamo permettere. Per questo siamo qui, per supportare tutti i cittadini, la famiglia di Daphne Caruana Galizia, uccisa sei mesi fa, e la comunita' dei giornalisti. Lei e' la sorella di Anna Politkovskaja o di Jan Kuciak, giornalisti che come lei hanno perso la vita per la verita'". Con queste parole Pauline Ades-Mevel, a capo della sezione Unione europea dell'ong Reporters Sans Frontie'res, e' intervenuta nel corso della veglia iniziata poco fa a La Valletta, e trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di una delle associazione che hanno organizzato l'evento.
L'appuntamento cade infatti a sei mesi dall'attentato alla giornalista e blogger maltese di 53 anni, nota per il suo impegno nel denunciare la corruzione all'interno delle istituzioni.
L'evento, come riferiscono media locali, e' stato indetto dai movimenti della societa' civile maltesi, a cui hanno aderito organizzazioni partner in almeno altre sei citta' in tutto il mondo, tra cui Londra, Berlino e Washington.
"Daphne Galizia e' stata una donna meravigliosa e una professionista coraggiosa, e oggi siamo qui per renderle onore, affinche' non venga dimenticata- ha detto poi Ades-Mevel- La Valletta e' ancora la capitale internazionale del giornalismo, ma ora sta attraversando un momento difficile. Ma noi non ci fermeremo finche' tutti i responsabili di quell'orrendo assassinio non saranno assicurati alla giustizia. Ogni attacco a un solo giornalista e' un attacco al giornalismo stesso. È in gioco la liberta' di espressione: in quanto giornalisti, dobbiamo avere la liberta' di investigare senza paura di morire".
Quindi, ha concluso la rappresentante della ong, "ora Daphne Caruana Galizia e' entrata a far parte della famiglia di coloro che hanno perso la vita per il loro impegno: Daphne e' la sorella di Anna Politkovskaja, uccisa a Mosca nel 2006", nota per i suoi reportage sulla guerra in Cecenia; "e' la sorella di Pavel Sheremet, ucciso come Daphne in un'autobomba nel 2016 a Kiev; e' la sorella di Javier Valdez, giornalista e scrittore in prima linea contro il narcotraffico in Messico", assassinato a maggio scorso a colpi di fucile. Infine, "e' anche la sorella di Jan Kuciak, il giovane cronista slovacco ucciso a febbraio" probabilmente per via dell'inchiesta che stava conducendo sui legami tra le istituzioni e la 'ndrangheta calabrese.
Altri appuntamenti in memoria della donna si sono svolti nel corso della giornata, e vari manifesti sono stati affissi per le strade della capitale maltese riportanti la scritta "Il silenzio e' mafia".
Al momento l'inchiesta per l'omicidio della donna e' ancora in corso, ma ancora non si conoscono i mandanti dell'omicidio. Vari movimenti della societa' civile, tra cui anche il figlio della donna, Matthew Caruana Galizia, puntano il dito contro l'immobilismo delle istituzioni. "A Malta soffriamo una doppia impunita'- ha detto Matthew Galizia alla stampa- quella che pesa sull'omicidio di mia madre e sui casi di corruzione sui cui ha scritto".
(Red/ Dire)