Roma, 19 apr. - "Bisogna fare molta attenzione al modo in cui si usano le immagini nei contesti di guerre e conflitti. Non si puo' e non si devono muovere le opinioni solo sulla base delle immagini, poiche' naturalmente suscitano moti - spesso giustificati - di irritazione, compassione o partecipazione. Ma, cosi' come queste emozioni arrivano tutte d'un colpo, cosi' altrettanto rapidamente rischiano di andarsene, se non si promuove ben altra consapevolezza basata sui fatti e sull'illustrazione dei problemi che sottostanno alle immagini". Ne e' convinto Giampiero Massolo, presidente Fincantieri Spa e dell'Istituto di studi di politica internazionale (Ispi).
Intervistato dall'Agenzia DIRE sul tema della strumentalizzazione delle immagini attraverso internet e i social network - di cui un esempio e' l'attuale conflitto in Siria - Massolo, ex direttore del Dis, aggiunge: "Le testimonianze fotografiche sono importanti, ma il diritto-dovere di fare informazione articolata e consapevole lo e' altrettanto".
D'altronde, conclude il presidente dell'Ispi, nell'epoca attuale "la tecnologia offre possibilita' illimitate, anche a chi non ha paura di compiere reati o di fare ogni genere di strumentalizzazione. Spetta ai regolatori evitarlo, vale a dire le autorita' pubbliche, ma anche agli utenti, attraverso un uso responsabile delle immagini, evitando ad esempio di mettere le proprie vite in mostra in luoghi dove sono naturalmente molto esposte".
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(Red/ Dire)