Congo, 20 eurodeputati: Proteggiamo attivisti pro-democrazia
Presentata iniziativa, in molti finiscono in carcere o uccisi
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 28 set. - Un gruppo di 20 eurodeputati ha deciso di sostenere la battaglia di altrettante organizzazione di difensori dei diritti umani della Repubblica Democratica del Congo, da mesi preda di forte instabilita' istituzionale. In questo modo, i deputati di Bruxelles sperano di garantire la protezione di queste persone "in pericolo" per via della loro attivita' "in favore della democrazia, dell'alternanza politica e della difesa dei diritti umani" nel loro Paese.
Come si legge in una nota, ieri all'Europarlamento i deputati - provenienti da schieramenti diversi - hanno presentato un'iniziativa a supporto di organismi come la Federazione internazionale delle leghe per i diritti dell'uomo (Fidh), l'Organizzazione mondiale contro la tortura (Omct), l'Osservatorio per la protezione dei difensori dei diritti dell'uomo (Obs), l'associazione degli attivisti congolesi Filimbi, la Lega degli elettori (El), nonche' di numerose altre associazioni e media locali tra cui 'Radio Kasai Horizon (Rkrt)' e vari giornalisti indipendenti.
"L'obiettivo di questo nuovo meccanismo - come ha spiegato Floribert Anzuluni, membro del Filimbi - e' di garantire maggior protezione alla societa' civile in questo momento di tensioni politiche. Decine di attivisti in Repubblica Democratica del Congo sono minacciati o vittima di arresti arbitrari", in quanto si battono per veder riconosciuto "il diritto di scegliere liberamente i propri rappresentanti politici". "Non vogliamo che una volta di piu' il voto sia rubato dai nostri dirigenti".
D'altronde, "proteggere i diritti umani e' condizione necessaria per far progredire la democrazia nel mondo", ha aggiunto Paul Nsapu, segretario generale aggiunto della Fidh.
Tale iniziativa, assicurano da Bruxelles, potra' essere replicata in futuro anche per altre situazioni di crisi nel mondo.
Dal 19 dicembre scorso e' scaduto il mandato presidenziale di Joseph Kabila, il quale - forte del sostegno delle istituzioni - ha rinviato sine die la data delle elezioni. L'opposizione si e' fatta quindi promotrice di una campagna di protesta che, anche grazie alla mediazione della Chiesa cattolica, ha favorito un accordo siglato il 31 dicembre, con la maggioranza presidenziale. Tale intesa ha permesso la creazione di un Governo di transizione incaricato di indire le elezioni entro la fine del 2017. E' stato inoltre convenuto che Joseph Kabila non si candidi per un nuovo mandato. Ad oggi, tuttavia, nessuna promessa e' stata mantenuta, mentre "la repressione dei difensori congolesi dei diritti umani e' peggiorata", con "arresti arbitrari, minacce e omicidi". Una situazione che, temono gli erudeputati, "potrebbe inasprirsi nei mesi a venire".
(Red/ Dire)
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