(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Bogota', 7 set. - Trentuno anni dopo la visita apostolica di Giovanni Paolo II e' tutto pronto in Colombia per Papa Francesco.
La visita che iniziera' a Bogota' e il percorso dall'aeroporto fino alla nunziatura, dove risiedera' il Pontefice in questi cinque giorni colombiani, rappresentera' gia' un banco di prova per testare la grande presenza di fedeli che si prevede in ogni tappa.
Giovedi' Bergoglio e' atteso nel palazzo presidenziale, la Casa de Narino, dove incontrera' il presidente Juan Manuel Santos, visitera' poi la Catedral primada dove ammirera' l'immagine della Vergine di Chiquinquira', patrona della Colombia e di cui, per l'occasione, e' stata trasportata nella capitale la tela dipinta da Alonso de Narvaez su cotone tessuto secondo tecniche usate dagli indios tra il 1560 e il 1562 e che rappresenta una delle piu' antiche testimonianze dell'arte religiosa cristiana in Colombia.
A seguire impartira' una benedizione dal balcone del palazzo cardinalizio e nel pomeriggio terra' la Santa messa nel parco Simon Bolivar. Venerdi' il Pontefice e' atteso nella vicina Villavicencio mentre sara' a Medellin dove terra' una Santa messa presso l'aeroporto per recarsi poi a un evento al centro La Macarena. Domenica, prima di rientrare in Italia, Bergoglio sara' a Cartagena de Indias dove si rechera' al santuario di San Pedro Claver.
La visita di Papa Francesco riveste un valore molto alto in questo momento delicato non solo per la Colombia. Non e' un mistero che il processo di pace, che stenta a partire, tra il governo e la principale fazione guerrigliera, le Farc, che ha insanguinato per 50 anni il Paese, sia stato voluto fortemente dal Vaticano. Purtroppo non si riuscira' ad avere contestualmente alla visita del Papa anche la chiusura dell'accordo con l'altra fazione guerrigliera dell'Eln, la trattativa a Quito, in Ecuador, e' in una fase di stallo dovuta anche al fatto che continuano gli scontri tra le forze armate colombiane e i guerriglieri.
Bergoglio dovra' affrontare anche altre due spinose questioni, la situazione del vicino Venezuela dove il presidente Nicolas Maduro ha imposto una nuova Assemblea costituente e represso ogni forma di manifestazione dell'opposizione con il risutato che in cinque mesi di contestazioni ci sono stati piu' di 120 morti e migliaia di feriti e arrestati. La crisi appare senza precedenti e sta causando un'emigrazione massiccia di venezuelani mentre chi non riesce a lasciare il Paese deve far fronte alla mancanza di cibo e medicinali.
Infine, ma non meno importante, ci si aspetta dal Santo padre, cosi' come fece in Messico, una dura scomunica ai narcotrafficanti. Nel primo Paese al mondo per produzione di coca si e' accesa una nuova guerra tra vecchi e nuovi cartelli per il controllo del territorio con la violenza. Sei giorni non facili per il Papa sudamericano.
(Red/ Dire)