Ue, via libera ministri a proposta salario minimo europeo
Il testo approvato in consiglio, ma a decidere saranno i governi
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Bruxelles, 26 ott. - Salario minimo in tutta Europa, uguali trattamenti a prescindere dalla tipologia contrattuale, "no" a forme di lavoro che possano tramutarsi in precariato. L'Unione europea prova a imprimere un cambiamento vero con l'approvazione del 'pilastro sociale', l'agenda politica voluta dalla Commissione europea per l'eliminazione delle diseguaglianze sociali e un'Europa piu' vicina ai cittadini.
I ministri degli Stati membri riuniti a Lussemburgo per il Consiglio lavoro e affari sociali hanno approvato all'unanimita' il testo per promozione di piu' diritti per i cittadini. Un testo dal significato simbolico, dato che la riforma del mercato del lavoro e' materia di competenza esclusiva degli Stati membri e, quindi, dei governi. Questi ultimi pero' si impegnano a riconoscere pari opportunita', condizioni di lavoro eque, e misure di inclusione sociale.
Il testo sara' firmato ufficialmente dai rappresentanti delle tre istituzioni comunitarie (Commissione, Consiglio, Parlamento) in occasione del summit per l'occupazione di Goteborg del 17 novembre.
Soddisfatto Jevgeni Ossinovski, ministro per il Lavoro dell'Estonia, Paese con la presidenza di turno del Consiglio Ue. "Riconosciamo tutti - ha detto - che di fronte alla globalizzazione, alla digitalizzazione e ai cambiamenti del mercato del lavoro, i nostri sistemi sociali devono cambiare ma rimanere forti e giusti". Misurato il giudizio del leader del Partito socialista europeo (Pse), Sergei Stanishev, secondo il quale pero' l'approvazione della dichiarazione non e' che "un primo passo". Come spiega, "una volta che il pilastro sociale e' stato proclamato occorre produrre un piano d'azione" per attuarlo. Analoga la posizione di Esther Lynch, segretaria della Confederazione europea dei sindacati (Ces): "Gli impegni che vengono presi oggi non avranno alcun valore se non verranno tradotti in pratica".
(Red/ Dire)
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