Siria, parrocco Aleppo: Come a Sarajevo ma continuiamo ad aiutare
'Sfollati e infertilita', da noi case e cibo, e paghiamo le cure'
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 5 ott. - "Da dicembre 2016 e' entrato in vigore l'armistizio e viviamo senza il terrore delle bombe. Qualche miglioramento e' visibile, ma la citta' e' distrutta come Sarajevo o Varsavia dopo la Guerra Mondiale, quindi le sfide che ci impegnano sono numerose e urgenti". È quanto racconta al SIR padre Ibrahim Alsabagh, parroco della parrocchia latina di san Francesco di Assisi, nel quartiere di Azizieh, centro di Aleppo, parlando della situazione siriana, a margine di una mostra dedicata agli 800 anni della presenza francescana in Terra Santa, allestita a Crema, nella chiesa di san Bernardino.
"La guerra ha tolto la pace e la salute al nostro popolo- spiega il parroco- Registriamo tanti casi di sterilita' a causa del terrore e dell'angoscia vissuti. Nonostante il costo alto delle cure per la fertilita', andiamo avanti, perche' i figli sono un dono del Signore".
Secondo Padre Alsabagh "c'e' anche un'estrema necessita' di dare assistenza agli anziani: molti abitano da soli e tante case di riposo sono state demolite dal conflitto. L'unica struttura funzionante in tutta la citta' e' quella delle missionarie della carita': accoglie quasi il doppio delle persone che dovrebbe ospitare, 55 invece di 30. Il progetto di microeconomia in favore delle piccole imprese procede: ci sono tante persone che hanno una gran voglia di lavorare, ma non possiedono un negozio oppure le merci da vendere o i macchinari, e a loro diamo un contribuito economico per riavviare l'attivita'", spiega ancora il francescano.
"La citta' e' distrutta come Sarajevo o Varsavia, ma abbiamo ricostruito oltre 650 case demolite o danneggiate seriamente" prosegue padre Ibrahim Alsabagh, parroco della parrocchia latina di san Francesco di Assisi. "Questo intervento miracoloso, che e' stato possibile grazie all'opera di tanti ingegneri cristiani, ci ha consentito di restituire alle famiglie la loro dignita', oltre a un luogo dove vivere. L'acqua e l'elettricita' arrivano a intermittenza: quando sono disponibili nel mezzo della notte, le donne si mettono all'opera con le faccende domestiche, felici di poter adoperare dopo anni il ferro da stiro", dice Alsabagh.
Poi il parroco spiega in cosa consiste l'aiuto della parrocchia alle famiglie, soprattutto quelle giovani: "Paghiamo loro l'affitto per un anno o due, procuriamo l'arredamento, usato ma in buono stato, il corredo delle spose, a volte anche le fedi nuziali. Dal 2010 alle famiglie consegniamo un pacco alimentare del valore di 45 euro e paghiamo l'utenza mensile dell'elettricita', intorno ai 23 euro; forniamo la copertura sanitaria completa prima, durante e dopo il parto, pannolini e latte. In questo modo mostriamo il volto tenero della Chiesa: le coppie non hanno il coraggio di chiedere un sostegno, ma la Chiesa va in loro soccorso".
(Red/ Dire)
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