(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 5 ott. - Una bandiera arcobaleno sventolata ad un concerto ha scatenato un'ondata di arresti al Cairo, in Egitto.
Qui, nell'ultima settimana, 33 persone, tra cui una donna, sono state arrestate per ragioni legate al loro presunto orientamento sessuale, scrive il portale d'informazione indipendente egiziano 'Mada Masr', che cita fonti anonime.
Particolare preoccupazione destano gli esami anali compiuti dall'autorita' medica forense nei confronti di almeno cinque persone. Secondo Amnesty International, tali esami equivalgono a torture e maltrattamenti che violano la legge internazionale.
La stretta delle autorita' sui presunti omosessuali e' iniziata il 23 settembre, un giorno dopo lo spettacolo del gruppo musicale libanese Mashrou Leila, il cui cantante Hamed Sinno e' dichiaratamente gay e sostiene attivamente campagne per la liberta' sessuale. All'indomani del concerto, una ragazza di 19 anni e' stata arrestata con l'accusa di "libertinaggio" per aver sventolato una bandiera arcobaleno. La giovane, una studentessa, ha ricevuto una condanna a sei anni di prigione, seguiti da sei di liberta' vigilata.
"Il colore non e' una vergogna" e' l'hashtag lanciato dalla Egyptian initiative for personal rights, che dai suoi canali web esorta lo Stato egiziano a rispettare i doveri costituzionali nei confronti dei cittadini. L'organizzazione chiede inoltre ai lavoratori dell'informazione di rispettare i valori deontologici e "non dare spazio a fonti che diffondono intenzionalmente l'odio e la paura". Alcuni media hanno diffuso nei giorni scorsi la tesi di un complotto, di cui gli omosessuali farebbero parte, finanziato da potenze occidentali e teso a colpire il Paese.
(Red/ Dire)