(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 30 nov. - "Servono gli insegnanti" risponde suor Marisa Oderizzi, missionaria in Angola da 21 anni, quando le chiediamo di cosa abbia bisogno il Paese africano. Il premier italiano Paolo Gentiloni ha incontrato il presidente Joao Lourenco: la speranza e' che non abbiano discusso solo di petrolio ma anche di cooperazione.
"Anche se l'Angola ha compiuto grandi passi dalla fine della guerra civile il diritto all'istruzione e' tutto da conquistare" spiega alla DIRE suor Marisa. La missionaria, originaria di Bolzano, sa di cosa parla. Insieme con le sue consorelle canossiane gestisce a Luanda una scuola frequentata da 2mila bambini e ragazzi: "Alla San Giuseppina Bakhita abbiamo le elementari e le medie e nel quartiere ci chiedono anche il liceo".
I giovani dell'Angola sono assetati di conoscenza ma devono fare i conti con ritardi e mancanze. "Piu' che le strutture fisiche il problema sono gli insegnanti, pochi e senza la formazione adeguata" spiega suor Marisa. Convinta che il problema sia ancora piu' grave lontano dalla capitale, nelle province e nelle aree rurali dell'interno. Secondo uno studio del governo, appena 142 studenti su mille completano il ciclo scolastico. Nel rapporto, d'altra parte, proprio la formazione emerge come il nodo principale da sciogliere.
Oltre ad aver incontrato Lourenco, Gentiloni ha visto i dirigenti di Eni. Il gruppo ha una presenza storica in Angola e quest'anno di fronte alle coste del Paese africano ha portato la 'Armada Olombendo', unita' galleggiante di produzione e stoccaggio in grado di funzionare allo stesso tempo da piattaforma e da petroliera. A regime dovrebbe valere 80 mila barili di olio equivalente al giorno, pressappoco il cinque per cento della produzione locale. Suor Marisa non commenta dati o accordi economici, e ragiona sui principi: "E' importante che una quota significativa dei proventi del petrolio, il tesoro nazionale, sia investita nell'istruzione, la sfida nazionale".
(Red/ Dire)