Ue-Africa, voci da Abidjan nel giorno del summit: prima i giovani
Al via i lavori in Costa d'Avorio, appelli della societa' civile
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 30 nov. - "I giovani sono l'anima del nostro continente" spiega alla DIRE Joana Choumali, fotografa ivoriana premiata in Europa e in America per i suoi reportage sociali. Il colloquio si tiene alla vigilia del Summit Europa-Africa in programma ad Abidjan ieri e oggi.
Secondo Choumali, "in vista dell'arrivo dei capi di Stato e di governo si sono moltiplicati gli appelli delle organizzazioni della societa' civile per una cooperazione che metta al centro proprio i giovani".
Il tema e' in primo piano anche sulla stampa. "La scelta dei giovani come focus del Summit - sottolinea l'esperto tanzaniano Jenerali Ulimwengu - e' la scelta giusta in un continente dove i Paesi registrano tassi di disoccupazione record e dove le rotte migranti portano migliaia di ragazzi a imbarcarsi per l'Europa rischiando la vita o li rendono moderni schiavi, come confermato di recente da un reportage sulla Libia".
Al Summit, il quinto dopo quelli del Cairo (2000), di Lisbona (2007), di Tripoli (2010) e di Bruxelles (2014), parteciperanno dirigenti e capi di Stato di decine di Paesi. Dall'Europa, oltre ai vertici dell'Ue, con Jean-Claude Juncker, Federica Mogherini e Antonio Tajani, sono attesi il premier italiano Paolo Gentiloni, il suo omologo spagnolo Mariano Rajoy e il presidente francese Emmanuel Macron. Figure di primo piano che confermano la centralita' di un rapporto, secondo Ulimwengu: "Il nostro continente e' il primo destinatario dei fondi della cooperazione europea; lo stesso bilancio dell'Unione Africana dipende da Bruxelles per l'80 per cento".
Nei giorni precedenti il vertice si e' discusso di risorse che, a partire dal nuovo European Fund for Sustainable Development, potrebbero essere stanziate per affrontare i nodi delle migrazioni dall'area subsahariana.
Il vertice e' pero' anche "una vetrina per la Costa d'Avorio", spiegano fonti diplomatiche sentite dalla DIRE ad Abidjan.
"Le strade che conducono al quartiere del Plateau dove si tiene il Summit sono chiuse e le camionette di polizia ed esercito sono dappertutto" conferma suor Rosaria Giacone, missionaria italiana ad Abidjan. In citta' la religiosa organizza 'Le Petit Baobab', una scuola elementare per bambini svantaggiati. Preferisce non entrare nel merito delle scelte politiche ne' commentare le notizie sui costi del vertice, che sarebbero raddoppiati da 11 a 22 milioni di euro. "Speriamo solo - confida alla DIRE - che il Summit si traduca in un sostegno concreto e non sia solo l'occasione di nuove promesse".
(Red/ Dire)
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