Difesa, Ue in 23 per la cooperazione rafforzata e permanente
Le firma al consiglio di Bruxelles, plauso da Mogherini a Pinotti
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Bruxelles, 16 nov. - L'Unione Europea muove un passo avanti verso la costruzione dell'integrazione della difesa. I ministri degli Stati membri hanno deciso di dare vita a Cooperazione strutturata permanente in tema di difesa (Pesco) che, come suggerisce il nome, indica la volonta' di lavorare in modo continuo e piu' organico su questo dossier.
La difesa e' stata finora una materia lasciata al campo di azione esclusivamente nazionale, ma adesso passera' da una dimensione nazionale a una piu' comune. Ventitre' gli Stati membri dell'Ue che hanno deciso di dare vita al progetto di difesa comune (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria), cinque invece i contrari (Danimarca, Irlanda, Malta, Portogallo e Regno Unito).
In base all'accordo siglato oggi a Bruxelles i rappresentanti degli Stati membri riconoscono la natura "vincolante" della cooperazione permanente per quanto riguarda in particolare gli investimenti nella sicurezza e nella difesa del territorio dell'Ue e dei suoi cittadini.
Si riconosce inoltre l'esigenza di "impegni comuni ambiziosi e piu' vincolanti" tra i quali "aumentare regolarmente i bilanci della difesa in termini reali per raggiungere obiettivi concordati". Infine ci si impegna a gestire in modo comune e ordinato la struttura, "integrata da specifiche procedure di governance a livello di progetti".
Con la decisione di oggi "segniamo senza dubbio uno storico punto di svolta nella difesa europea", il commento dell'Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell'Ue, Federica Mogherini, decisa a "portare avanti il lavoro per provare a fare in modo che la decisione del Consiglio europeo possa essere presa entro la fine dell'anno", vale a dire in occasione del vertice dei leader del 14 e 15 dicembre.
Soddisfatta anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. "Dopo 60 anni di attesa, in pochi mesi abbiamo fatto piu' lavoro e abbiamo percorso piu' strada di quella che era stata compiuta nei decenni precedenti". Questo risultato, sottolinea il ministro, si deve a "una spinta forte dovuta a una volonta' politica nuova", di cui l'Italia e' stato promotore. "C'e' stato il lavoro che abbiamo fatto con Germania, Francia e Spagna.
Questo percorso era iniziato con una lettera a quattro che abbiamo ovviamente aperto a tutti i colleghi".
(Red/ Dire)
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