India, in piazza con gli sfollati delle dighe del Madhya Pradesh
Inaugurato il secondo impianto al mondo, riparte la protesta
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Bhopal (India), 9 nov. - "Qui la terra e' tutto" scuote la testa Rajkumar Sinha, portavoce degli sfollati della diga di Bargi, la prima a essere completata nello Stato del Madhya Pradesh, cuore geografico dell'India.
L'incontro con la DIRE avviene nella capitale Bhopal, dopo un sit-in di protesta. Manifestanti e delegati dei villaggi hanno ascoltato Medha Paktar, leader storica del movimento contro le dighe, denunciare nuovi episodi di corruzione: "Famiglie che hanno dovuto lasciare la propria casa - ha accusato - sono costrette a pagare per ottenere un terreno che spetta loro di diritto".
Il Madhya Pradesh e' lo Stato delle dighe. Dopo quella di Bargi, nella valle del fiume Narmada ne sono state costruite ben 30. L'ultima ha una potenza installata di 1450 megawatt e con uno sbarramento lungo un chilometro e 200 metri e' la seconda al mondo. Si chiama Sardar Sarovar ed e' stata inaugurata dal primo ministro Narendra Modi il 17 settembre, nel giorno del suo 67° compleanno. "Un miracolo ingegneristico", l'ha definita il capo del governo, "e il simbolo del nuovo potere dell'India". Il progetto, in realta', ha diviso il Paese per decenni: almeno dal 1961, quando l'allora primo ministro Jawaharlal Nehru pose la prima pietra. Secondo il governo, a regime l'opera garantira' acqua potabile a 25 milioni di persone ed elettricita' alle industrie di tre Stati, oltre al Madhya Pradesh il Gujarat e il Maharashtra. Le organizzazioni della societa' civile, pero', denunciano danni ambientali, violazioni dei diritti delle comunita' e corruzione.
"Il governo sostiene l'industrializzazione dimenticandosi dei contadini, che senza terra non sanno come vivere" spiega alla DIRE Rakesh Diwan, un giornalista che segue la vicenda da anni. "Gli sfollati a causa delle dighe nel Madhya Pradesh sono gia' oltre 300mila". E al movimento dei contadini potrebbe ora unirsi un'altra protesta, quella contro il nucleare. "Gli sfollati dell'impianto di Bargi rischiano di doversene andare una seconda volta" sottolinea Sinha, il portavoce: "Nel distretto di Mandla si progetta di costruire quattro centrali atomiche, ciascuna con una potenza installata di 700 megawatt: solo nella prima fase, sarebbero cancellati dalla mappa geografica quattro villaggi".
(Red/ Dire)
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