(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 30 mar. - Primo salvataggio in mare per la 'Prudence', la nuova di Medici senza frontiere: ben 540 persone tratto in salvo in poche ore in un doppio intervento che, secondo gli attivisti, risente gli effetti negativi della chiusura della rotta balcanica. Le prime 412 persone tratte in salvo - si legge in una nota - si trovavano alla deriva nelle acque internazionali di fronte a Sabratha, dopo aver ricevuto una chiamata dal Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc). Giunto sul posto, il team Msf si e' trovato a dover gestire una barca di legno "in condizioni molto precarie", con oltre 400 migranti a bordo. "Il mare era molto agitato e la barca di legno era sovraffollata, ma per fortuna il salvataggio e' andato bene e non ci sono stati gravi casi medici tra loro", ha detto Matthias Kennes, coordinatore del progetto di Msf a bordo della Prudence.
Le persone migranti erano gia' state avvicinate dalle imbarcazioni Sar delle organizzazioni Iuventa e Sea Eye per la distribuzione di giubbotti di salvataggio. Successivamente un nuovo soccorso in mare aperto: questa volta la Prudence ha accolto 129 persone stipate in un gommone: "tra loro - scrivono ancora - molte donne e bambini, la maggior parte provenienti da Costa d'Avorio e Guinea Conakry. Il piu' giovane aveva un mese, il piccolo Abdul, nato in Libia, ed altri 15 bambini tra 1 e 12 anni". "Abbiamo avuto momenti drammatici questa mattina - la testimonianza invece di Michele Trainiti, coordinatore del progetto di ricerca e soccorso di Msf in Italia- Le persone erano state in barca per molto tempo ed erano con l'acqua fino alla vita. Due giorni fa abbiamo preso a bordo un corpo che Iuventa aveva recuperato in mare, probabilmente vittima del naufragio orribile in cui si teme che 250 persone siano morte. Se fossimo arrivati un po' piu' tardi - confida ancora -l'epilogo avrebbe potuto essere diverso anche per queste persone".
La Prudence al momento trasporta 540 persone, diretta verso il porto di Trapani dove attracchera' domani alle 7 del mattino.
Molti dei passeggeri della Prudence, la nave di soccorso di Msf, provengono da Pakistan, Bangladesh e Nepal. Queste persone, spiegano i cooperanti in una nota, "hanno intrapreso un viaggio ancora piu' lungo fino al Mediterraneo centrale attraversando la Libia, dove molti di loro sono sopravvissuti a torture ed abusi". Matthias Kennes, coordinatore del progetto di Msf a bordo della Prudence ha spiegato ancora: "A bordo abbiamo intere famiglie dal Pakistan che in passato avrebbero intrapreso percorsi piu' brevi e piu' sicuri per raggiungere l'Europa.
Tuttavia, la chiusura della rotta dei Balcani come conseguenza delle politiche di deterrenza della Ue non ha cambiato niente per loro: sono disperati, e questo nuovo contesto li ha costretti ad affrontare un viaggio incredibilmente lungo e pericoloso fino alla Libia e poi all'Italia, per raggiungere la sicurezza. Il Mar Mediterraneo sta diventando sempre di piu' l'ultimo ostacolo di un percorso pericoloso".
Michele Trainiti, coordinatore del progetto di ricerca e soccorso di Msf in Italia, ha aggiunto che "il 25 marzo scorso abbiamo richiamato l'attenzione dei leader europei riuniti a Roma per dire che un'Europa che costruisce muri non e' la nostra Europa, e per protestare contro un'Europa in cui non c'e' spazio per persone che fuggono in cerca di protezione. Qui in mare, continuiamo a vedere ogni giorno le tragiche conseguenze di queste politiche: una madre non dovrebbe essere obbligata ad affrontare la morte in mare per lei e il suo bambino appena nato come l'unico modo possibile per cercare protezione. Non si tratta di politiche - ha proseguito - ma di un senso di umanita'. La ricerca e il soccorso in mare sono per il momento l'unica soluzione che abbiamo per far fronte alla situazione ed evitare ulteriori perdite di vite umane in mare, ma e' solo una soluzione d'urgenza".
(Red/ Dire)