(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 23 mar. - "Stavamo uscendo dal Parlamento quando abbiamo sentito delle urla: non erano di gioia ma di terrore. D'istinto abbiamo guardato verso il cancello e allora abbiamo visto tutto". È concitato Maurizio Stecca, ex pugile alla guida della squadra di pugilato italiana, nella capitale londinese da martedì per un incontro del World Series of Boxing (Wsb) 2017. L'agenzia DIRE lo ha raggiunto telefonicamente mentre era ancora all'interno del Parlamento, dove coi suoi ragazzi era stato invitato insieme alla squadra inglese. Prima di entrare a Westminster, questi pugili non potevano sapere che da lì a poco sarebbero diventati testimoni di un attentato. "Stiamo tutti bene- ha assicurato ieri alla DIRE- ogni tanto vengono a darci qualche informazione, oppure ci spostano in sale più grandi, ma ancora non ci lasciano uscire. Siamo oltre 300. Hanno portato fuori solo i bambini". Stecca e compagni hanno assistito a tutta la
scena: "Mentre uscivamo le grida della gente - quella che, nel frattempo, aveva visto l'automobile lanciarsi sui passanti al ponte di Westminster - ci hanno obbligato a guardare verso il cancello di ingresso. È stato allora che ho visto un uomo armato con due grandi coltelli aggredire la guardia all'ingresso e colpirla ripetutamente, finché il poliziotto non è caduto a terra". L'uomo non ha reagito? "No- la sua risposta- non era armato. Ma qui è una prassi: i poliziotti allÂ’esterno sono disarmati, infatti si è difeso solo con le braccia".
Poi, ha spiegato ancora Stecca, l'attentatore ha smesso di infierire sull'agente e ha ripreso la sua corsa verso l'edificio. "Ha preso a correre proprio verso di noi, allora un uomo con un abito elegante è uscito da una porta laterale e, a circa 10 metri di distanza, ha esploso tre colpi, e l'ha ucciso".
Poi, confida: "E pensare che stamattina, quando siamo entrati, qualcuno ha detto: 'Questo è proprio un punto strategico per un attentato!'. E allora io ho risposto: 'Ma no, è impossibile, c'è troppa sicurezza'. E invece è proprio capitato. Ci è sembrata la scena di un film. Ma era tutto vero, lo abbiamo capito immediatamente perché la gente fuori gridava terrorizzata. Se fossimo usciti anche solo un paio di minuti dopo ci saremmo incrociati al cancello proprio con l'attentatore".
Il ministro degli Affari esteri Angelino Alfano, a Washington in occasione di un concerto per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma, ha già espresso le proprie condoglianze e solidarietà al popolo britannico per l'attacco subìto.
(Red/ Dire)