(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 2 mar. - L'emergenza nello Stato di Borno, in Nigeria, non e' finita. Le persone continuano a fuggire dalla violenza, mancano cibo, acqua e cure mediche e il sistema sanitario e' al collasso, mentre molte zone restano inaccessibili agli aiuti per motivi di sicurezza. È la denuncia di Medici Senza Frontiere (Msf), che chiede a tutti gli attori coinvolti nella risposta all'emergenza di non abbassare la guardia e di aumentare l'assistenza alla popolazione.
Lo Stato di Borno, situato nel nord-est della Nigeria, e' oggi lo scenario principale del conflitto tra Boko Haram e l'esercito, che coinvolge i quattro paesi affacciati sul lago Ciad e che ha provocato lo sfollamento di piu' di 2,6 milioni di persone. Nel solo nord-est della Nigeria, si stima che 1,8 milioni di persone siano sfollate, piu' della meta' nella capitale Maiduguri.
"Nello Stato di Borno le esigenze mediche sono enormi e drammatiche. Ondate di persone continuano ad arrivare, in pessime condizioni. Stiamo parlando di una popolazione che e' stata oggetto di violenze, che ha vissuto nella boscaglia, nessuno sa in quali condizioni. Ci sono persone che non sanno nemmeno spiegare cosa gli sia successo, la vita stessa e' dolore. In alcuni luoghi, siamo gli unici attori ad assisterli", dichiara in una video-intervista Jean François Saint-Sauveur, direttore medico di Msf, appena rientrato dalla Nigeria.
A seguito della mobilitazione internazionale degli scorsi mesi, la malnutrizione severa registrata nello Stato di Borno nel corso del 2016 si e' stabilizzata, almeno nelle zone a cui MSF ha accesso. Tuttavia, altre necessita' come l'acqua, i servizi igienico-sanitari e la salute, non sono ancora sufficientemente coperti. Inoltre le nostre e'quipe continuano ad assistere persone in arrivo da zone riconquistate dall'esercito e il loro principale problema e' la mancanza di cibo e di assistenza sanitaria.
Oggi, fattori stagionali come la fine del raccolto e la maggiore presenza di attori internazionali e nazionali hanno portato un po' di sollievo ma si tratta di un equilibro fragile. In alcune localita', per questioni di sicurezza e' praticamente impossibile coltivare e allontanarsi per raccogliere legna per cucinare o da vendere. Per questo la fornitura di cibo deve essere aumentata e mantenuta nel tempo, in particolare in vista della prossima stagione secca che puo' iniziare gia' a marzo.
"Le principali patologie di cui ci occupiamo sono la malnutrizione, la malaria e le infezioni respiratorie. Tutte patologie strettamente legate alle pessime condizioni di vita.
Molte persone giungono con niente e ricevono molto poco. E questa e' la situazione di quelli che possiamo assistere, perche' MSF non ha ancora accesso a molte aree del Borno per motivi di sicurezza e non sappiamo cosa stia succedendo", prosegue Saint-Sauveur.
Msf chiede alle autorita' nigeriane, alle agenzie internazionali e alle organizzazioni umanitarie di continuare ad assicurare le distribuzioni di cibo in tutto lo Stato; di fornire assistenza sanitaria gratuita e di non ricollocare gli sfollati in aree dove non vi sono sicurezza e aiuti sufficienti, consentendo alla popolazione di decidere dove stabilirsi e quando eventualmente tornare nei luoghi di origine.
Nello Stato di Borno Msf ha avviato progetti per la malnutrizione, ha svolto una campagna di vaccinazione contro il morbillo e si sta preparando per effettuare altre campagne multi antigene di routine tra i bambini piu' piccoli. Msf sta inoltre aumentando le proprie attivita' in diverse localita' nonostante i limiti legati all'insicurezza e ai vincoli amministrativi.
(Red/ Dire)