Mogherini: Si' a missione internazionale per accertare i fatti
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 4 mag. - "Ci dissociamo dalla risoluzione perche' pensiamo che non sia in linea con cio' che sta realmente accadendo sul campo". Cosi' Aung San Suu Kyi, consigliera di stato e, di fatto, massima leader politica dello stato di Myanmar, ha commentato la risoluzione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per un'indagine conoscitiva in seguito alle denunce di crimini da parte delle forze di sicurezza birmane contro la minoranza Rohingya. "Non accetteremo quelle raccomandazioni che divideranno ulteriolmente le due comunita' della regione di Rakhine" ha detto inoltre Aung San Suu Kyi, parlando durante una conferenza stampa ieri a Bruxelles insieme all'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini. Secondo quest'ultima, la risoluzione e' "una delle poche ragioni di divergenza" tra Birmania e Unione Europea, ma ha aggiunto che una missione internazionale indipendente potrebbe "contribuire ad accertare i fatti" avvenuti in passato.
L'Onu aveva trovato un accordo a marzo per una missione di monitoraggio nel paese del sud-est asiatico. Lo scorso mese, un report delle Nazioni Unite basato su interviste a 220 dei 75mila Rohingya fuggiti in Bangladesh dallo scorso ottobre riportava testimonianze di omicidi, stupri di gruppo e torture nello stato occidentale di Rakhine. Aung Sang Su Kyi ha ricevuto il premio Nobel per la pace per la sua lotta contro il regime militare che ha governato il Paese fino al 2010.
(Red/ Dire)