Africa, Morrone: Nuovo capo Oms speranza per futuro continente
Parla il primario del San Gallicano, che lavoro' con Ghebreyesus
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 27 lug. - Una speranza per il futuro dell'Africa puo' arrivare dal nuovo capo dell'Organizzazione mondiale della Sanita', Tedros Adhanom Ghebreyesus, un etiope. Ne e' convinto Aldo Morrone, primario infettivologo del San Gallicano di Roma, con una lunga esperienza in Africa.
"Non solo e' etiope- ribatte Morrone- ma proviene dalla regione del Tigrai, come tiene sempre a ricordare. Abbiamo lavorato per oltre 20 anni insieme: e' un ottimo biologo, malariologo di fama internazionale. Lo abbiamo invitato spesso a Roma per studiare la malaria. E' stato ministro degli Esteri e anche ministro della Sanita', percio' sono veramente contento di questa sua nomina. Tutta l'Africa, e non solo l'Etiopia, ripongono in lui grandi speranze nel portare l'Oms a dedicare maggiore attenzione alla realta' sanitaria di questo continente".
L'Etiopia puo' contare sull'aiuto dell'Italia, che grazie ai suo investimenti in educazione e sanita' sta dando grande impulso a un Paese povero, mentrel'Europa "distratta" lascia "nel medioevo milioni di persone". Cosi' alla DIRE Aldo Morrone, direttore del dipartimento di Dermatologia tropicale del San Gallicano di Roma. "L'Italia sta investendo molto in Etiopia, anche in progetti sanitari" sottolinea il primario. "La sua presenza e' molto importante". Un ruolo, quello dell'Italia, che secondo Morrone "fatica a emergere a livello continentale". Ma anche l'Europa registra le stesse difficolta', se non maggiori, avverte il primario: "C'e' una sorta di 'distrazione' da parte dell'Ue verso le comunita' africane, soprattutto quelle rurali, con milioni di persone che vivono ancora come vivevamo noi nel Medioevo".
I giovani dell'Africa stanno assumendo un ruolo sempre piu' importante e lo conferma il fatto che entro il 2050 nel continente un miliardo di persone avra' meno di 35 anni. Lo spiega alla DIRE Aldo Morrone, primario infettivologo al San Gallicano, nonche' coordinatore dell'ospedale Mario Maiani, un polo sanitario al confine con l'Eritrea che anche gioca la sua parte anche nell'ambito della formazione, fornendo materiali didattici agli studenti.
"Offriamo anche corsi, naturalmente nella lingua locale, il tigrino, e in inglese, la lingua di insegnamento all'universita'" spiega Morrone. "I giovani sono molto coinvolti nell'attivita' ospedaliera perche' fa da fulcro per le altre attivita' economiche e politiche nel Paese. Devo ammettere che il governo sta investendo molto sui giovani: l'universita' e' gratuita se si sono ottenuti voti alti alle superiori".
Un atteggiamento, conferma il medico, del quale stanno dando prova un po' tutti i governi africani. "Proprio pochi giorni fa si sono incontrati alla Conferenza dell'Unione Africana ad Addis Abeba sul tema del boom demografico" ricorda Morrone. "Entro il 2050 si prevede che la popolazione del continente raggiungera' i due miliardi di abitanti: la gran parte di questi saranno giovani di eta' compresa tra i 15 e i 35 anni".
(Red/ Dire)
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