Vicario Marcuzzo su scontri presso spianata delle moschee
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 27 lug. - "Non si tocchi lo statu quo dei luoghi santi di Gerusalemme". Lo afferma il vicario patriarcale per Gerusalemme e la Palestina, mons.
Giacinto Boulos Marcuzzo, dopo gli attentati palestinesi avvenuti nella Spianata delle Moschee che hanno portato alla chiusura della stessa e quella parziale odierna della Citta' Vecchia da parte israeliana.
Il governo ha deciso anche che i metal detector alla Spianata delle Moschee non sono per il momento rimossi. Intanto tre palestinesi sono rimasti uccisi negli scontri avvenuti a Gerusalemme est nei pressi della spianata delle moschee, dopo la decisione delle autorita' dello Stato ebraico di permettere l'ingresso nel terzo luogo sacro dell'Islam esclusivamente alle persone con piu' di cinquant'anni di eta'.
Scontri e feriti si registrano in diversi rioni di Gerusalemme est, fa sapere la Mezzaluna Rossa, come anche in Cisgiordania, a Ramallah, a Betlemme, a Qalqilia, a Tulkarem e a Hebron.
"I patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme molto fortemente e chiaramente dicono che si deve assolutamente mantenere lo Statu quo per l'ingresso alla Spiantata delle Moschee che una volta si chiamava la Spianata del Tempio", ha spiegato mons. Marcuzzo alla Radio Vaticana.
"Questo Statu quo fino ad ora garantiva una certa stabilita' tra le comunita' e tra le autorita' e coloro che volevano pregare. Non vogliamo che il cambio di questo Statu quo sia occasione di rinnovata violenza che avrebbe delle conseguenze imprevedibili", ha aggiunto. "Vogliamo assolutamente che questo Statu quo sia mantenuto.
E per questo facciamo forza sulla pressione che puo' fare la Giordania - una pressione legale - basata sull'accordo di pace tra il Paese e Israele, che da' alla Giordania una certa possibilita' di controllo sui luoghi santi" e "vogliamo contare sulla fiducia riposta nella comunita' internazionale che vuole la pace a Gerusalemme, affinche' non ci siano occasioni idi provocazione e di violenza rinnovata".
(Red/ Dire)