(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 20 lug. - Beirut ha deciso di inviare le proprie truppe lungo il confine orientale con la Siria, in chiave anti-jihadista. Secondo la stampa locale, la decisione e' stata sollecitata dal gruppo armato Hezbollah, secondo il quale e' tempo di riaffermare il controllo della regione di Arsal, sulle cui montagne si nasconderebbero i miliziani dello Stato islamico e di Al-Qaeda.
Il governo libanese ha quindi fatto sapere che nei prossimi giorni sara' lanciata un'operazione per mettere in sicurezza la catena montuosa, che funge da confine naturale con la Siria.
L'omonima citta' di Arsal nel 2014 era finita anche per un breve periodo sotto il controllo di questi gruppi armati. Lo scontro con l'esercito ha permesso di disperdere i combattenti sulle montagne circostanti, mentre la citta' e' rimasta fortemente militarizzata.
"L'esercito e' il guardiano dei nostri confini", ha detto il primo ministro Saad Hariri, spiegando di aver dato ai militari "carta bianca".
Secondo alcuni analisti, questa dichiarazione potrebbe servire anche a evidenziare la preminenza dell'esercito regolare sulle milizie di Hezbollah, che pur avendo ormai normalizzato i rapporti con Beirut restano un'entita' paramilitare non facile da digerire per alcuni.
Arsal, che ospita centinaia di esuli dalla Siria in guerra, qualche giorno fa e' stata anche teatro di un episodio denunciato da piu' osservatori, tra i quali Human Rights Watch: un attacco da parte dei soldati libanesi in un campo profughi nel quale hanno perso la vita una ventina di siriani, negli scontri o una volta finiti in carcere. Qualche giorno dopo i residenti hanno chiesto aiuto alle Nazioni Unite per essere trasferiti al piu' presto nei campi al nord della Siria, al confine con la Turchia, giudicati piu' sicuri.
(Red/ Dire)