L'appello dopo il raid dell'esercito in un campo, 20 i morti
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 13 lug. - Un gran numero di siriani rifugiati nel nord-est del Libano ha fatto appello alle Nazioni Unite affinche' li aiuti a tornare in Siria, nelle citta' al confine con la Turchia, come riporta il quotidiano libanese 'Daily Star'. Questo perche' almeno una ventina di rifugiati siriani sono stati uccisi in un raid dell'esercito libanese nel campo profughi di Arsal, nel nord del Libano. A riportarlo numerose fonti di stampa araba e anche le ong Human Rights Watch (Hrw) e il Lebanese Center for Human Rights (Cldh), che hanno condannato severamente l'accaduto. Nel raid, avvenuto sabato scorso, i militari avrebbero picchiato e torturato i residenti, sottoponendoli anche a punizioni degradanti. Secondo le autorita' di Beirut si e' trattato invece di un vero e proprio episodio di guerriglia: i militari, inviati per catturare una cellula di terroristi interna al campo, e sequestrarne le armi, sarebbero stati accolti da una bomba e tre granate. Nella deflagrazione ha perso la vita un bambino mentre 7 soldati sarebbero rimasti feriti.
Secondo alcuni cooperanti contattati dalla DIRE, si tratterebbe pero' di un atto di rappresaglia in seguito all'attacco di qualche giorno prima di un kamikaze. Altre fonti ancora ipotizzano la presenza degli Hezbollah libanesi, gruppo armato alleato del regime siriano di Bashar Al-Assad, e quindi nemico degli oppositori siriani. Gli attacchi nel campo di Arsal non sarebbero infatti una novita'. Alcune foto che circolano in internet, riprese anche dai media, mostrano uomini dal volto tumefatto, segni di frustate e percosse sulla schiena e sul corpo, e ferite molto ampie, mentre in un'altra si vede il retro di un furgone pieno di persone con le braccia legate dietro la schiena. Stando alle testimonianze degli attivisti per i diritti umani, i bambini uccisi sarebbero almeno tre, e non uno come sostenuto dalle autorita' libanesi. Sempre legati altri uomini stesi ventre a terra. Alcuni, senza maglietta, mostrano altri segni di violenza.
All'incidente sono seguiti anche numerosi arresti, a loro volta segnati da altro sangue: quattro siriani sarebbero morti nelle carceri libanesi. Secondo Hrw e Cldh sarebbe stato il risultato delle torture e delle percosse subite, e per questo hanno chiesto al governo di Beirut l'apertura di un'inchiesta indipendente. L'esercito ha negato tutte le accuse, spiegando che i quattro erano affetti da malattie croniche, acuite dalle condizioni meteorologiche sfavorevoli.
(Red/ Dire)