Africa, la siccita' minaccia 26,5 mln persone. Le chiese intervengono
Vescovo Crean (Irlanda): Richieste d'aiuto sottofinanziate
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 13 lug. - Sono 26,5 milioni le persone che nell'Africa dell'est soffrono per la mancanza di cibo e acqua legate alla siccita' endemica in Etiopia, Kenya, Congo, Somalia, Sudan, Nigeria, Uganda. Diverse sono le Chiese in Europa che si stanno mobilitando per aiutare queste popolazioni.
Dalla Caritas svizzera e' stato diramato un appello: fino ad ora in Africa orientale sono stati spesi 2 milioni di franchi a beneficio di oltre 100mila persone, ma e' necessario "aumentare l'aiuto nei prossimi mesi" per distribuire acqua e cibo, perche' "anche i raccolti autunnali sono stati annullati dalla siccita'". I vescovi in Irlanda hanno indetto una colletta straordinaria il 22-23 luglio: i fondi raccolti andranno a Trócaire, l'agenzia cattolica di aiuto allo sviluppo.
"A livello globale, questa crisi ha ricevuto poca attenzione. Le richieste di aiuto sono sottofinanziate: l'Onu ha ricevuto solo il 37 per cento dei fondi necessari per rispondere alla crisi in Somalia. Il mondo e' distratto dalle azioni di una manciata di potenti politici, mentre in Africa orientale milioni soffrono in silenzio", ha denunciato il vescovo di Cloyne e presidente di Trócaire, mons. William Crean.
Anche la Chiesa di Svezia, da alcune settimane ha in corso una campagna di sensibilizzazione per "la peggiore crisi umanitaria dal 1945"; l'obiettivo e' "garantire l'accesso a cibo e acqua" a piu' persone possibile. Quattordici Ong olandesi, tra cui Cordaid, hanno lanciato l'ennesimo appello per il Sud Sudan e i suoi 3,9 milioni di profughi. (www.agensir.it) (Red/ Dire)
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