Onu rimanda a corte internazionale: a rischio anche base Usa
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 30 giu. - Le Mauritius ricorreranno alla Corte penale internazionale (Cpi) con sede all'Aia per vedere riconosciuti i propri diritti sulle Isole Chagos, ancora poste sotto la sovranita' del Regno Unito come retaggio del dominio coloniale che l'arcipelago dell'Oceano indiano subi' fino al 1965. Il contenzioso tra le Mauritius e Londra procede da allora, ma finalmente l'Assemblea generale dell'Onu - come spiega la 'Bbc' tra le altre - ha espresso un voto favorevole affinche' L'Aia si faccia carico della questione. Proteste da parte del ministero degli Esteri britannico, che ha giudicato "inappropriato" il ricorso alla Cpi: "La sovranita' britannica nell'Oceano indiano e' chiaramente un problema tra la Gran Bretagna e le Mauritius, che devono risolvere tra di loro". Un fatto piuttosto "imbarazzante" pende sulla vicenda: la piu' grande delle isole Chagos, Diego Garcia, nel 1966 e' stata data in concessione agli Stati Uniti, che fino al 2036 hanno diritto a gestire una propria base militare. Ma dalla maggior parte dei Paesi europei Londra non ha avuto alcun appoggio in seno all'Assemblea, aprendo la strada - secondo la 'Bbc' - a una "sconfitta diplomatica", e a uno dei primi indizi che dopo la Brexit, il sostegno in seno al vecchio continente si sta raffreddando.
La decisione di allestire una base della Air Force americana costrinse peraltro tutti i suoi abitanti a trasferirsi. Nel 2014 quelle persone cercarono di fare ricorso alla Corte suprema di Londra, per ottenere il diritto al ritorno, ma i giudici lo respinsero, affermando che gli ex isolani "non erano stati vittima di nessuna ingiustizia".
(Red/ Dire)