Cina, libero Liu Xiaobo: Nobel per la pace in carcere dal 2010
Condannato per aver criticato Pechino, ora e' malato terminale
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 30 giu. - Il Premio Nobel per la Pace Liu Xiaobo lascia il carcere. Le autorita' cinesi hanno preso questa decisione in seguito al peggioramento delle condizioni di salute dell'attivista per i diritti umani 62enne, colpito da un cancro e ormai allo stadio terminale.
Attualmente, come si legge su fonti concordanti, si trova ricoverato in un ospedale nella citta' settentrionale di Shenyang, non lontano dall'istituto penitenziario. Le porte del carcere per Liu si sono chiuse nel 2008: in quell'anno Liu fu coautore di un manifesto 'Charta 08', con cui si chiedeva una svolta democratica nel Paese attraverso la fine del monopartitismo, maggiore liberta' di espressione e piu' rispetto per i diritti civili e politici. In quello stesso anno fu arrestato e quindi condannato a undici anni per "minaccia all'autorita' dello Stato".
Due anni dopo, nel 2010, la Commissione del Nobel lo ha candidato per il prestigioso riconoscimento, entrando in conflitto col governo cinese che si opposero animosamente sia prima che dopo l'assegnazione. L'ambasciatore norvegese fu convocato dalle autorita', facendo temere una crisi diplomatica tra la Cina e la Norvegia.
Ma quella di Liu Xiaobo e' una vita intera consacrata alla trasformazione della societa' cinese del rapporto tra i cittadini e il potere: in gioventu', appena terminato un dottorato in letteratura e filosofia all'Universita' di Pechino, fu inoltre tra coloro che animarono nel 1989 le proteste di piazza Tiananmen. Anche allora pago' personalmente il suo attivismo, scontando due anni dietro le sbarre, e poi altri tre nei campi di lavoro, per aver criticato apertamente il Partito comunista.
(Red/ Dire)
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