A Milano l'evento Lide Italia per le prospettive d'investimento
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Milano, 30 giu. - Il Messico nel 2050 potrebbe diventare "l'ottava economia mondiale, dietro Cina, Usa, India, Indonesia, Giappone, Brasile e Germania". Ne e' convinto Paulo Carreno, direttore generale di Pro Mexico, descrivendo il dinamismo dell'undicesimo paese al mondo per popolazione. I suoi 122,7 milioni di abitanti lo rendono, insieme a un'imprenditoria dinamica e a tante risorse, un partner economico di livello mondiale. Un ruolo cruciale giocano anche i trattati di libero scambio in vigore con 46 Paesi e piu' di 1,200 milioni di persone, inclusi gli Stati Uniti (Nafta) e i Paesi dell'Unione Europea (Tlc Ue-Messico). Oltre alla recente Alleanza del Pacifico (con Cile, Colombia e Peru'), di particolare rilievo e' il progetto della Partnership Trans-Pacifica (TPP). Correno e' intervenuto all'ultimo appuntamento di Lide Italia prima della pausa estiva, dedicato al Messico: al business lunch di organizzato a Milano dal network internazionale presieduto in Italia da Juan Barberis, hanno partecipato anche l'ambasciatore del Messico in Italia Juan Jose' Guerra Abud, il presidente di Pro Me'xico in Italia, Oscar Camacho, e il gia' citato presidente Carreno, per illustrare ai molti imprenditori presenti in sala le opportunita' da sfruttare nel voler e dover investire in Messico, in un'ottica di business.
I relatori hanno spiegato che le prospettive di crescita per il 2017, che si aggirano attorno al +1,2% del PIL, sono rallentate principalmente a causa dell'incertezza economica legata alla possibile revisione del Nafta da parte del governo Trump. La relazione con gli Stati Uniti, dove sono dirette l'80% circa delle esportazioni messicane e da cui proviene il 35% degli investimenti diretti, come spiegato, e' infatti centrale per il paese latino americano. Il paese centroamericano mantiene comunque un'economia stabile, che gode di buoni numeri per quanto riguarda i consumi interni, gli investimenti e le esportazioni. Stiamo parlando della seconda economia emergente dell'America latina, che per note questioni di vicinanza ha un rapporto di scambio privilegiato con gli Usa: "Gli scambi con gli Stati Uniti sono pari a 530 miliardi di dollari su stime del 2015" ha spiegato Jose' Guerra Abud nel suo intervento, spiegando inoltre che il Messico investe sul suolo statunitense 236 miliardi, ossia "1,5 volte quello che gli Usa investono in America Latina".
Inoltre e' il terzo paese dell'Ocse per la piu' bassa pressione fiscale effettiva al lavoro e tra i principali esportatori al mondo: "Nel 2016 abbiamo raggiunto il valore di 374 miliardi di dollari- ha aggiunto Carreno di Pro Mexico- puntando al 90% sulla manifattura". Manifattura - soprattutto quella avanzata - in cui il paese nordamericano e' leader in America Latina, essendone il principale esportatore (67% del totale). Il Pil, anche se in rallentamento, continua a crescere (+2,1% nel 2016), e le finanze pubbliche sono relativamente in ordine, con un deficit del 2,6% e un debito pubblico del 50,2% a fine 2016. Per quanto riguarda le relazioni economico-commerciali tra Italia e Messico si puo' dire che hanno una certa solidita' e che la bilancia commerciale bilaterale (4,778 miliardi di euro di interscambio nel 2016) e' strutturalmente in attivo per l'Italia (+2,630 miliardi di euro).
Secondo i dati ISTAT, nel 2016 l'interscambio bilaterale ha fatto registrare un aumento delle esportazioni italiane del +6,4%: le imprese italiane hanno esportato in Messico beni e servizi per circa 3.704 miliardi di euro, mentre hanno importato merci messicane per circa 1.074 milioni di euro (-15,2%). Per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri, il locale ministero dell'Economia ha registrato investimenti per 722 milioni di dollari nel 2015 e la presenza stabile in Messico di oltre 1.600 imprese italiane, includendo nella cifra anche i piccoli investimenti nei settori hotel e ristorazione. Negli ultimi anni, i grandi gruppi industriali nazionali e le imprese di medie dimensioni hanno mostrato un crescente interesse verso il Messico ed hanno realizzato importanti progetti, tra cui Enel Green Power, Ferrero, Pirelli, FCA, Brembo, Saipem, Bonatti, Elica, Stevanato, Maccaferri. È proprio per questo che Lide Italia vuole aggiornare e rendere note le immense opportunita' di investimento nel Paese, attrattivo per quanto riguarda il settore automobilistico e metalmeccanico (e' il 7mo produttore e 4to esportatore di veicoli leggeri al mondo) e nell'industria dell'energia, per petrolio e gas, per il comparto elettrico - elettronico, e anche per quanto concerne il settore delle energie rinnovabili: si stima infatti che dal 2018 al 2028 l'energia eolica possa crescere del 58%.
(Red/ Dire)