Venezuela, scontro all'Osa: salta risoluzione su Caracas
Stati americani divisi su elezioni, violenze e canale umanitario
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Caracas, 22 giu. - Che la riunione dell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) nella localita' messicana di Cancun impostata principalmente sulla questione venezuelana fosse di difficile risoluzione era chiaro da tempo. Un giunta un po' inaspettata pero' la spaccatura tra gli Stati nel votare una risoluzione finale, che non e' arrivata in quanto diversi Paesi dell'Alleanza bolivariana hanno mostrato la loro opposizione al documento principale presentato e sostenuto dagli Stati piu' importanti del continente americano dove si chiede al Venezuela di riconsiderare la convocazione, fissata per il 30 luglio, per l'elezione di una Assemblea nazionale costituente nelle modalita' imposte dal presidente Nicolas Maduro, il rilascio dei prigionieri politici, la fine delle violenze e l'apertura di un canale umanitario per far affluire generi alimentari e medicinali per la popolazione stremata dalla crisi. Il ministro degli Esteri di Caracas, Delcy Rodriguez, ha preso immediatamente la parola per chiarire che il suo Paese non riconosce la riunione ne' tantomeno le risoluzioni che verranno adottate lasciando immediatamente dopo la sala dell'incontro.
In questa situazione di stallo che vede contrapposti i Paesi alleati al Venezuela con alcuni Stati caraibici al blocco dei Paesi piu' grandi, Argentina, Brasile, Canada, Colombia, Cile, Stati Uniti d'America, Honduras, Guatemala, Messico, Paraguay e Peru' questi ultimi non hanno potuto far altro che ribadire, per il momento, le richieste contenute nel loro documento. Intanto a Caracas e nel resto del Paese continuano le manifestazioni contro il Presidente Maduro, in 80 giorni di manifestazioni il bilancio e' di almeno 74 morti, con migliaia di feriti e di persone arrestate.
(Red/ Dire)
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