(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 8 giu. - Il cattolicesimo cinese del XXI secolo ha davanti a se' molte sfide e opportunita'. Per affrontarle, la Chiesa e' chiamata a sviluppare "una Chiesa cattolica cinese dai tratti cinesi", in modo da "inculturare i suoi insegnamenti e i valori del Vangelo". Ne e' convinto padre Joseph You Guo Jiang. Sull'ultimo numero de 'La Civilta' Cattolica', il gesuita traccia un affresco del cattolicesimo in una Cina sempre piu' capitalistica e secolarizzata. "In questo repentino cambiamento economico, la societa' e il popolo cinese sono alla ricerca di un senso", mentre la "via cristiana" di questa ricerca "e' un tema di attualita' nel dibattito sociale, politico ed educativo". Oltre che ad "attuare una strategia missionaria nella rete", la Chiesa cattolica in Cina "deve imparare a rapportarsi alla cultura locale e all'autorita' politica". Secondo il gesuita, "la Chiesa dovrebbe adottare nuove strategie per raggiungere il maggior numero possibile di persone, per dialogare e comunicare in una societa' sempre piu' secolarizzata". Solo quando "essa uscira' dal proprio recinto per abbracciare e apprezzare aspetti diversi della vita umana, potra' dare un contributo significativo allo sviluppo culturale, spirituale e sociale della nazione cinese".
Per questo, insiste Guo Jiang, "la Chiesa cattolica cinese e' chiamata a ridefinire il suo ruolo e le sue relazioni con il Partito comunista e con la sua ideologia. Questo non significa che la Chiesa debba essere d'accordo con la politica e con i valori del Partito, ma piuttosto che essa debba trovare soluzioni flessibili ed efficaci per continuare la sua missione e il suo ministero in Cina". Insomma, una Chiesa "aperta" e al tempo stesso "con caratteri e identita' cinesi". "È proprio questo- evidenzia Guo Jiang- il messaggio di Papa Francesco alla Cina.
Nella sua prima storica intervista a Francesco Sisci, per 'Asia Times' del 28 gennaio 2016, il Papa aveva detto: 'È una terra benedetta in molti modi. E la Chiesa cattolica, che tra i suoi compiti ha il rispetto di tutte le civilta', ha piu' che mai il dovere di rispettare questa civilta'. La Chiesa ha un grande potenziale nel ricevere cultura'". "Possano i cattolici cinesi, insieme a quanti seguono altre nobili tradizioni religiose, divenire segno concreto di carita' e riconciliazione", l'auspicio infatti di Francesco all'Angelus del 22 maggio 2016.
Nel Paese oggi la Chiesa "gode, in molte regioni, di una relativa autonomia dal controllo del governo centrale e locale", tuttavia dopo una rapida crescita, le vocazioni sacerdotali sono in calo ed oggi si contano in Cina 3.316 preti e 5.622 suore che devono prendersi cura di 20-25 milioni di cattolici. Oltre ad affrontare la crisi vocazionale, osserva Guo Jiang, la Chiesa "e' chiamata anche ad attuare una strategia formativa chiara ed efficace per il laicato, che rappresenta una risorsa potenziale e il nucleo della Chiesa futura in Cina". "L'evangelizzazione e la missione hanno bisogno di un laicato ben preparato", sostiene richiamando al riguardo le indicazioni della Commissione vaticana per la Chiesa in Cina (2012). Importante puntare sui giovani e valorizzare sacerdoti, religiosi/e e laici che negli ultimi vent'anni sono andati a studiare all'estero e sono successivamente rientrati nel Paese: la Santa Sede ha nominato vescovi cinque sacerdoti provenienti da questa esperienza.
(www.agensir.it) (Red/ Dire)