Presidente Aoun ottiene ritiro dei miliziani dal confine siriano
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 8 giu. - In Libano iniziano a vedersi i primi risultati del processo di distensione tra l'esercito regolare ed Hezbollah promosso dal presidente Michel Aoun. L'11 maggio il segretario generale dell'organizzazione sciita, Hassan Nasrallah, ha annunciato il ritiro di parte delle sue milizie dai confini con la Siria per lasciare strada libera ai contingenti delle forze armate libanesi. Dunque, a sette mesi dal suo insediamento il presidente Aoun ha ottenuto molto di piu' di quanto, prima della sua nomina, erano riusciti a fare tutti i partiti politici libanesi nel lungo periodo di vuoto istituzionale protrattosi dal maggio 2014 all'ottobre del 2016. Forte di una solida alleanza con Hezbollah, Aoun e' arrivato a questo risultato per gradi. Tra il marzo e l'aprile scorso ha licenziato l'ex capo dell'esercito, il generale Jean Kahwagi, e l'ex capo dell'intelligence militare Camille Daher. Entrambi avevano trattato a lungo il ritiro delle milizie sciite dai confini con la Siria con il Jihad Council, autorita' responsabile delle operazioni militari di Hezbollah, senza pero' ottenere alcunche'.
Successivamente Aoun ha nominato ai vertici delle forze armate due figure considerate piu' capaci di poter dialogare con i vertici militari di Hezbollah, vale a dire Joseph Aoun - nuovo capo dell'esercito - e Antoine Souleymane Mansour - nuovo capo dell'intelligence militare. Secondo fonti di intelligence attendibili, e' possibile che adesso Nasrallah decida di ridistribuire circa 3mila suoi miliziani in Siria tra la capitale Damasco e la citta' di Deraa. Ad oggi Hezbollah dispiega nel Paese confinante circa l'80 per cento della propria forza militare, cooperando con l'Iran per mantenere al potere il regime del Presidente Bashar Al-Assad. Il suo intervento nel conflitto siriano ha esposto il Libano a enormi rischi sul piano della sicurezza, come hanno dimostrato negli ultimi tempi i ripetuti attentati avvenuti a Beirut e Tripoli e le tensioni concentrate nella valle della Beka'a, dove intere citta' come Arsal per mesi sono finite sotto il controllo di Jabhat Al-Nusra (la formazione qaedista il cui nome attuale e' Jabath Fateh Al-Sham) e dello Stato Islamico, che in piu' occasioni hanno messo da parte la rivalita' per unirsi in un fronte comune in questo quadrante.
La cooperazione tra l'esercito libanese ed Hezbollah preoccupa i Paesi sunniti della regione, che accusano il nuovo governo del presidente Aoun di essere eccessivamente appiattito sulle posizioni di Nasrallah. A puntare il dito contro Aoun e' soprattutto l'Arabia Saudita, che negli ultimi anni ha bloccato a piu' riprese forniture di armi francesi destinate al Libano temendo che potessero finire nelle mani delle milizie sciite. Un timore condiviso, ovviamente, anche da Israele.
(www.lookoutnews.it) (Red/ Dire)