Incontro a Milano camera commercio per rilanciare collaborazione
(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Milano, 1 giu. - Il sistema imprenditoriale del Vietnam e' molto simile a quello italiano, poiche' costituito per il 96 per cento da piccole e medie imprese, un'affinita' che si rispecchia anche nell'ottima performance commerciale registrata nel 2016, e con la Lombardia in particolare, con cui gli scambi sono cresciuti del 12,8 per cento, pari a 2 miliardi di euro - duecento milioni in piu' rispetto all'anno precedente - e in cui Milano da sola ha movimentato ben 1,7 miliardi. Positiva e incoraggiante quindi la fotografia scattata dalla Camera di commercio di Milano - partita dall'elaborazione di dati Istat - e discussa nell'incontro al Palazzo Giureconsulti di Milano organizzato da Promos, Azienda speciale per le attivita' internazionali della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con il Consolato della Repubblica Socialista del Vietnam, il Desk Italia in Binh Duong di Unioncamere Emilia-Romagna e la Camera di commercio Italia-Vietnam a Torino. Presenti anche il console onorario della Repubblica Socialista del Vietnam a Torino, Sandra Scagliotti, la responsabile del desk Emilia Romagna/Italia in Binh Duong Maily Anna Maria Nguyen, e il vicepresidente della provincia vietnamita di Binh Duong, Mai Hung Dung.
Quest'ultima localita', a 25 chilometri a nord di Ho Chi Minh, ha costituito uno dei focus dell'appuntamento meneghino: Binh Duong mira ad essere riconosciuta come la 21esima 'Smart city' nel mondo. Il termine 'Smart city' - hanno precisato i relatori - non e' inteso solo come acquisto di tecnologie, ma anche utilizzo delle tecnologie e di politiche per il benessere del cittadino per uno sviluppo sostenibile e di lungo periodo. Si aprono cosi ampi spazi di collaborazione anche per le imprese italiane. La storia di Binh Duong e' un'esperienza di riscatto: da una tra le zone piu' povere del Paese, negli ultimi anni e' diventata la seconda regione piu' sviluppata, come racconta Mai Hung Dung: "28 poli industriali su mille ettari di territorio con un tasso di occupazione al 60 per cento e 29 miliardi di investimenti stranieri". Un grosso flusso di investimenti, a cui pero' l'Italia ha partecipato poco. "Gli investitori devono necessariamente fare di piu'", l'invito di Dung, che ricorda che per ora i fondi nostrani "consistono solo in 60 milioni di dollari con 8 progetti", collocando il nostro Paese al nono posto a livello europeo.
Un apporto da far lievitare proprio in virtu' delle caratteristiche di Binh Duong, in cui attorno ai 1000 ettari produttivi e' stata pianificata una zona urbana con modello smart city. Binh Duong segue il trend nazionale, "in crescita del 7 per cento annuo", come spiega Anna Maria Nguyen, e che pone il Vietnam centro nevralgico dell'Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico), "un bacino da oltre 620 milioni di consumatori - prosegue Nguyen - che colloca l'area tra le piu' produttive al mondo". Un'area in cui il Vietnam puo' rappresentare una porta di accesso, soprattutto se si considera la volonta' di sviluppare il sistema hi-tech e software: "In Vietnam - continua Nguyen - su 92 milioni di abitanti solo il 35% usa internet mentre il 135% ha un telefono cellulare, e questo ha favorito investimenti negli anni passati di aziende come Intel Microsoft, Nokia e Samsung". Un'opportunita' data anche dagli incentivi sulla tassazione applicata alle aziende che volessero investire nell'area, "con i primi quattro anni esentati e i successivi 9 al 5 per cento", dice Nguyen.
Insomma, Vietnam grande risorsa da sfruttare, per produttivita' ma non solo: "È considerato il quinto paese piu' felice del mondo e il primo piu' felice in Asia", aggiunge Nguyen. Un motivo in piu' per dare una chance a una collaborazione che puo' rivelarsi molto fruttuosa. Al momento, come gia' visto, la Lombardia e' la regione piu' legata al Paese asiatico. Il settore che pesa di piu' e' quello manifatturiero, con 1,7 miliardi nell'import e 289 milioni nell'export sempre nel 2016. In tale settore, tra le citta' lombarde, Milano e' capolista facendo registrare un interscambio di 1,7 miliardi (1,6 miliardi l'import e 119 milioni l'export). Seguono Bergamo e Brescia, rispettivamente con un interscambio di 63 milioni e 60 milioni. Tra i prodotti delle imprese del capoluogo prevalgono gli apparecchi elettronici e computer con 1,4 miliardi di import e 11 milioni di export, in crescita rispettivamente del 24,2% e del 55,5% rispetto all'anno precedente.
(Red/ Dire)