Il ministro al Senato: Non dimenticare le comunita' di italiani
(DIRE-Notiziario settimanale Esteri) Roma, 26 gen. - Sostenere il dialogo tra governo e opposizione, valorizzando il lavoro della diplomazia vaticana e non dimenticando i circa 160 mila connazionali italiani che stanno vivendo una crisi "fonte di angoscia": sono le linea guida fissate oggi al Senato dal ministro degli Esteri Angelino Alfano, in un intervento dedicato al Venezuela.
"La comunita' internazionale appoggi con forza il dialogo tra il governo e l'opposizione e concorra a superare una crisi economica e sociale fonte di preoccupazione per l'intera regione" ha detto il titolare della Farnesina. Secondo Alfano, e' auspicabile che le istituzioni di Caracas riprendano "a funzionare nel rispetto dei principi democratici e della separazione dei poteri".
Il ministro degli Esteri ha sottolineato la necessita' di "valorizzare e sostenere il coinvolgimento della diplomazia vaticana avviato su diretto impulso del Pontefice". Centrali in questa prospettiva gli impegni per il rilascio dei detenuti politici, l'apertura di "un canale umanitario" e la definizione di "un calendario elettorale chiaro": temi che saranno oggi al centro di un incontro tra Alfano e monsignor Richard Gallagher, il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati.
Insieme con l'esigenza di "una riconciliazione tra governo e opposizione", nel solco di una prima riunione che si e' tenuta a Caracas a ottobre, l'intervento al Senato e' stato segnato dall'attenzione per le difficolta' della comunita' italiana.
"Non possiamo essere indifferenti alla situazione del Venezuela" ha detto Alfano, "dove 160 mila nostri connazionali vivono una crisi senza precedenti con angoscia per il futuro". Imprescindibile anche in questo l'attenzione ai rapporti con le autorita' di Caracas, "nel rispetto del principio sovranita' e di non interferenza".
"Abbiamo il dovere di non abbandonarli" ha aggiunto il titolare della Farnesina in riferimento agli italiani.
Accennando, infine, a una dimensione economica: "Esprimiamo appoggio alle nostre imprese che operano in quel Paese; l'accumularsi di pesanti crediti e' insostenibile e chiediamo un segnale di buona volonta' per rassicurare le aziende che hanno creduto nel Venezuela".
(Red/ Dire)