(DIRE-Notiziario settimanale Esteri) Roma, 26 gen. - Dopo Berta Caceres in Honduras a marzo, e' toccato a un altro simbolo della lotta per la difesa dell'ambiente. Questa volta e' toccato al 51enne messicano Isidro Baldenegro López, attivista della comunita' degli indios Tarahumara, di cui era nativo. A legarlo a Berta Caceres anche il fatto di aver ricevuto il prestigioso riconoscimento Goldman Environmental Prize, una sorta di 'Nobel' per l'ambiente.
Il Messico ha perso cosi' uno tra i piu' coraggiosi membri dell'avanguardia schierata a protezione delle foreste della Sierra Madre, e dei popoli che ancora le abitano, e che vedono la loro sopravvivenza minacciate dai signori del narcotraffico e dalle aziende di legname. Entrambi questi soggetti sono interessati al disboscamento massiccio: i primi per avere terreno libero per la coltivazione di marijuana, i secondi per la vendite del prezioso materiale.
Stando a una prima ricostruzione dell'omicidio fornita dalla polizia e dalle fonti di stampa latinoamericane, Isidro domenica scorsa si trovava eccezionalmente in visita a casa di uno zio quando uno dei presenti ha estratto una pistola e gli ha sparato. L'assassino non ha fornito spiegazioni circa le ragioni del gesto, ma il fatto che Isidro avesse ricevuto numerose e ripetute minacce di morte - circostanza che lo aveva costretto ad abbandonare lo Stato di Chihuahua, di cui era originario e in cui risiede la sua comunita' - fa pensare a un omicidio su commissione.
Questo assassinio si aggiunge a una lista gia' lunga: "Solo nell'ultimo anno- ha detto Isela Gonzalez, direttrice dell'Alianza Sierra Madre, intervistata dal 'New York Times'- nella municipalita' dove e' morto Isidro sono stati quattro gli attivisti ambientalisti uccisi. Anche suo padre fu vittima di un attentato nel 1986. In Messico la legge non riesce a raggiungere molti angoli del Paese, dove gli interessi economici della criminalita' o di aziende senza scrupoli riescono a prevalere, spesso con metodi tutt'altro che convenzionali. Dalla loro anche la corruzione in alcuni ambienti delle forze dell'ordine.
(Red/ Dire)