(DIRE - Notiziario settimanale Esteri) Roma, 16 feb. - La siccita' in Africa causa sofferenze a circa 24 milioni di persone, di cui 12 solo tra Somalia, Etiopia e Kenya. Il numero dei migranti e' pertanto aumentato di sei volte in appena 12 mesi. El Nino e La Nina - fenomeni atmosferici resi piu' dannosi a causa del processo del riscaldamento globale - hanno colpito in particolare la regione del Corno d'Africa, dove tra ottobre e dicembre si attendevano piogge che purtroppo non sono mai arrivate, aggravando una situazione gia' critica. La denuncia e' di Amref health Africa, organizzazione no profit che si occupa di salute in Africa, impegnata in molti dei Paesi colpiti dalla carenza d'acqua.
Secondo le stime diffuse da Amref, anche in Uganda la situazione e' complessa: laggiu' "i tassi di malnutrizione sono causa di forti preoccupazioni per le drammatiche conseguenze che potranno generare, se non immediatamente fronteggiati". Coinvolti infine anche Sud Sudan e Mozambico, altri paesi in cui Amref e' ugualmente attiva.
L'emergenza umanitaria causata dai cambiamenti negativi del clima provoca un altro importante fenomeno: la fuga di masse enormi di persone. "Le migrazioni per ragioni climatiche - scrivono gli operatori della no profit in una nota - stanno sensibilmente aumentando nel tempo: nel 2016 i rifugiati e i richiedenti asilo sono stati 3 milioni, rispetto al mezzo milione del 2015".
Amref infine denuncia "fragilita' croniche" nei paesi in questione. Accanto agli interventi per far fronte alle emergenze, gli operatori realizzano "azioni strutturali di lungo periodo". Ad esempio in Kenya, dove "negli ultimi dieci anni la siccita', gli scontri post-elettorali, le alluvioni hanno bruscamente interrotto percorsi virtuosi". Nella regione di Kitui, spiegano ancora i responsabili, "il 90% della popolazione vive nelle campagne e di questo solo il 28% ha accesso a fonti di acqua potabile entro due chilometri". Qui Amref sta realizzando "strutture indispensabili, come acquedotti e punti di distribuzione dell'acqua" nonche' "attivita' di formazione delle comunita'" che puntano alla "promozione della salute attraverso l'accesso sostenibile all'acqua e ai servizi igienico sanitari".
Anche in Etiopia, in collabroazione con Action Aid, "Amref e' impegnata nella creazione di tutte le infrastrutture idriche funzionali alla gestione dell'acqua, al fine di aumentare l'accesso sostenibile alle risorse idriche dal 57 al 77%, e nella formazione delle comunita' sulla gestione e manutenzione degli impianti, nonche' sulla prevenzione delle malattie legate all'acqua". Ad oggi "sono state costruite cisterne d'acqua e pozzi che servono 1.360 nuclei familiari", mentre "454 persone sono state formate": ora costituiscono "gli eserciti della salute", volontari incaricati di trasmettere "messaggi di salute pubblica a livello comunitario".
(Red/ Dire)