(DIRE-Notiziario settimanale Esteri) Roma, 9 feb. - "Nel mondo, oltre 200 milioni di donne e ragazze hanno subito mutilazioni genitali femminili e 500.000 di loro vivono in Europa. Dobbiamo porre fine a questa pratica deleteria, che viola i diritti umani, la dignita' e l'integrita' fisica delle donne e delle ragazze.
Siamo determinati a eliminare la mutilazione genitale femminile prima che sia troppo tardi per i tre milioni di ragazze in tutto il mondo che ogni anno sono ritenute a rischio".
E quanto si legge in una dichiarazione congiunta in occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti della mutilazione genitale femminile, dell'Alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/Vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini, la Commissaria UE per la Giustizia, i consumatori e la parita' di genere, Vera Jourov, e il Commissario per lo sviluppo, Neven Mimica.
"Abbiamo deciso di dedicare il 2017 alla lotta contro tutte le forme di violenza contro le donne nell'Unione europea - proseguono - la mutilazione genitale femminile e' una di queste. In Europa donne e ragazze devono essere protette dalla violenza e dalla sofferenza inflitta dalla mutilazione genitale. Insegnanti, medici, infermieri, funzionari di polizia, avvocati, giudici o funzionari che si occupano di asilo svolgono un ruolo fondamentale per individuare ragazze possibili vittime della mutilazione genitale femminile. Da oggi l'UE sosterra' questi professionisti perche' svolgano al meglio il loro ruolo, grazie a una piattaforma web a livello europeo. Proteggiamo anche le donne e le ragazze migranti garantendo loro sia l'accesso all'assistenza medica e psicosociale che assistenza legale.
Attraverso la riforma del nostro sistema europeo comune di asilo saremo in grado di affrontare meglio le esigenze specifiche delle donne richiedenti asilo vittime di violenza di genere".( La mutilazione genitale femminile, si legge ancora, "e' un reato in tutti gli Stati membri dell'UE e incoraggiamo i paesi partner al di fuori dell'Europa ad adottare misure giuridiche simili. Ad esempio, all'indomani dell'avvio del pertinente programma UE-ONU, Gambia e Nigeria hanno adottato una legislazione innovativa che configura questa pratica come reato. 531.300 ragazze hanno potuto usufruire di programmi di cura o prevenzione della mutilazione genitale femminile e 2.000 comunita' sul territorio si sono impegnate pubblicamente ad abbandonare questa pratica deleteria. I cambiamenti a livello legislativo e programmatico sono essenziali. Ma al di la' di cio', la mutilazione genitale femminile sara' sconfitta solo quando, ovunque, la societa' sfidera' e condannera' le norme sociali che la promuovono".
La Commissione europea "sostiene il cambiamento sociale non solo a livello politico ma anche a livello locale, coinvolgendo padri, madri, ragazze e ragazzi oltre che capi comunita' e rappresentanti delle fedi religiose. Per facilitare il cambiamento verranno promossi miglioramenti nella raccolta di dati nazionali e saranno sviluppate nuove metodologie di misurazione delle modifiche delle norme sociali a livello di comunita'. Sono disponibili finanziamenti per offrire sostegno alle ragazze e alle donne a rischio e per garantire l'accesso ai servizi di assistenza a chi ha subito la mutilazione genitale femminile. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile rappresentano un'opportunita' unica per riunire e mobilitare l'intera comunita' internazionale affinche' sia raggiunto l'ambizioso obiettivo di eliminare la mutilazione genitale femminile. Oggi- conclude- ribadiamo il nostro forte impegno per l'eliminazione della mutilazione genitale femminile. Non si puo' non agire quando, ogni giorno, piu' di 8.000 ragazze rischiano di essere sottoposte a questa pratica." (Red/ Dire)