(DIRE-Notiziario settimanale Esteri) Roma, 2 feb. - Gli "sherpa" europei sono al lavoro per definire il documento conclusivo che dovrebbe essere approvato al summit della Valletta di venerdi' 3 febbraio sul tema delle migrazioni. L'Ue sta valutando soluzioni relative ai barconi in partenza dalla Libia, all'accoglienza dei profughi, a eventuali modalita' di respingimento e rimpatrio.
Soluzioni complicate dalla instabilita' politica della Libia, Paese dal quale partono i migranti in mano agli scafisti e alla tratta, dalla situazione dei Paesi confinanti con la Libia (poverta' diffusa, guerre e violenze, Governi traballanti), dalle divisioni tra gli stessi Stati Ue.
Occorre salvaguardare i diritti umani e al contempo assicurare le frontiere e le coste europee. La bozza sulla quale lavoravano ieri i diplomatici affermava: "L'urgenza della situazione necessita di ulteriori misure operative", che richiedono di agire "rapidamente e in modo determinato". L'Italia e' il Paese piu' direttamente interessato al controllo dei flussi migratori.
Prende forma nel frattempo l'ipotesi di rafforzare la guardia costiera libica - affidata al Governo di accordo nazionale di Fayez al-Sarraj, che il 2 febbraio sara' in visita a Bruxelles - che potrebbe pero' agire con "respingimenti" in mare, di fatto contrari al diritto internazionale e alla necessita' di interventi umanitari per chi si affida al Mediterraneo per fuggire dall'Africa.
(www.agensir.it) (Red/ Dire)